Bandiera del Veneto, torna l'obbligo ma senza multa

Sabato 4 Gennaio 2020 di Alda Vanzan
Bandiera del Veneto, torna l'obbligo ma senza multa
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VENETO Gonfalone di San Marco sugli edifici pubblici statali, Luca Zaia ci riprova. La Prima commissione del consiglio regionale del Veneto esaminerà nella seduta di mercoledì prossimo la proposta di legge presentata dalla giunta per rendere obbligatoria l'esposizione della bandiera veneta all'esterno degli edifici sedi della Prefettura e degli uffici periferici delle amministrazioni dello Stato. La novità rispetto alla precedente legge del 2017, quella che la Corte costituzionale aveva bocciato, è che adesso scompaiono le sanzioni. E quindi non si capisce come la Regione riuscirà a far rispettare questo obbligo normativo. Il dato politico, però, c'è tutto. E assume ancora più rilevanza dopo le polemiche delle bandiere del Veneto sequestrate negli stadi.

IL PRECEDENTE
Le Regioni - aveva detto la Consulta bocciando la precedente legge 28/2017 - «non possono porre a carico di organi e amministrazioni dello Stato compiti e attribuzioni ulteriori rispetto a quelli individuati con legge statale», tanto più che erano previste sanzioni: da 100 a 1.000 euro. «Non esiste, la ripresentiamo. E chiediamo entri nell'intesa sull'autonomia», aveva detto all'epoca il governatore Zaia.
In realtà la nuova proposta di legge sull'uso della bandiera arriva dalla giunta regionale due anni dopo la sentenza della Corte, il 12 novembre 2019. E cioè due giorni dopo la polemica esplosa allo stadio Euganeo di Padova dove gli addetti alla sicurezza vietarono a dei tifosi di far entrare il gonfalone di San Marco. La motivazione era che la normativa consente l'accesso solo alle bandiere delle due squadre in campo e al tricolore.

NIENTE MULTE
Il testo della nuova legge che mercoledì sarà presentata in Prima commissione ha una novità: non sono contemplate multe. La proposta di legge - recita la relazione - reintroduce l'obbligo di esposizione della bandiera rappresentativa della Regione del Veneto negli edifici statali e di enti nazionali nonché sulle imbarcazioni di proprietà statale o di enti e organismi statali ma sottrae a sanzione l'eventuale mancata esposizione della bandiera del Veneto. Ecco cosa dice il testo: Relativamente agli edifici delle amministrazioni ed enti pubblici statali e nazionali, la bandiera viene esposta: a) all'esterno degli edifici sedi della Prefettura e degli uffici periferici delle amministrazioni dello Stato; b) allesterno degli edifici degli enti pubblici nazionali e statali che ricevono in via ordinaria finanziamenti o contributi a carico del bilancio regionale; c) ogni qualvolta sia esposta la bandiera della Repubblica o dell'Unione Europea; d) sulle imbarcazioni di proprietà delle amministrazioni statali e degli enti e organismi statali e nazionali acquistate con il contributo, anche parziale, della Regione del Veneto.

I COMMENTI
Ammesso che la legge, una volta approvata dal consiglio regionale, non venga impugnata dal governo davanti alla Corte costituzionale, cosa succederà se le prefetture non rispetteranno l'obbligo di esporre la bandiera veneta, visto che non c'è più regime sanzionatorio? «Sicuramente ci sarà una collaborazione tra gli enti», dice Alessandro Montagnoli (Lega), presidente della Prima commissione che ha già approvato la proposta di Gabriele Michieletto (Zaia Presidente) di donare una bandiera del Veneto ai neonati.
Critico il capogruppo del Pd, Stefano Fracasso: «Bandiere ai neonati, bandiere nei uffici dello Stato. Il tentativo di usare la bandiera del Veneto per fini strumentali continua. Invece che farne motivo di unione Zaia la sventola per creare occasione di scontro istituzionale. Riproporre la norma già bocciata dalla Corte costituzionale ha solo questo scopo. La vera bandiera del Veneto la portano le migliaia di giovani che fuggono da questa regione che pensa più alle bandiere che a creare lavoro per loro».
Alda Vanzan
Ultimo aggiornamento: 13:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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