Il Banco si muove verso Ubi
Bper guarda alla Veneto

Domenica 19 Luglio 2015 di Rosario Dimito
Carlo Fratta Pasini e Francesco Favotto
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Banco Popolare-Ubi, Bper-Veneto Banca. Dalla cappa torrida di luglio spunta questo gioco delle coppie ancora ai primi passi che potrebbe però scuotere il mondo delle popolari.



Martedì scorso i consigli di Banco e Bper hanno deciso di avvalersi di advisor e la mossa sta a significare che Verona e Modena vogliono fare sul serio e presto, anche se non è detto che siano intenzionati a convolare a nozze con gli attuali partner. Il gruppo scaligero ha dato mandato a Pierfrancesco Saviotti e Maurizio Faroni di formalizzare l'incarico a Mediobanca e Bofa Merrill Lynch che comunque stanno seguendo da qualche settimana i contatti in corso.

La banca emiliana, invece, ha scelto Goldman Sachs. In questi giorni si stanno definendo i contratti e dalla prossima settimana dovrebbero partire le grandi manovre che qualcuno vorrebbe completare per fino anno in contemporanea con le spa.



Il risiko però, può riservare sorprese nel senso che la fusione Banco-Ubi e' tutt'altro che scontata dal momento che da mesi Saviotti ripete di preferire le nozze con la Bpm e sta valutando con i propri advisor (Lazard e Citi) la strada da intraprendere. Negli ultimi giorni si sarebbero definitivamente chiariti i rapporti tra Giuseppe Castagna e Piero Giarda e la Milano e' pronta per una fusione. Detto questo se i colloqui Verona-Bergamo vanno avanti da quasi due mesi, dopo qualche abboccamento iniziale Saviotti-Castagna ormai datato, è possibile che molto presto i due banchieri tornino a parlarsi per verificare la praticabilità di un matrimonio.



Sulla carta Banco-Ubi sarebbe il terzo gruppo italiano con 245 miliardi di attivo e 3.492 filiali. Banco-Bpm avrebbe dimensioni più ridotte (125 miliardi di attivo e 2470 sportelli). Delle conversazioni in corso tra Banco e Ubi, il ceo del gruppo bergamasco Victor Massiah avrebbe riferito nei colloqui frequenti con la Vigilanza (l'ultimo molto di recente): sul concambio le posizioni sarebbero meno distanti rispetto a quelli che ci sono sulla governance. Di qui l'eventualità che essendo ancora nella fase della frequentazione per conoscersi, l'opzione Banco-Bpm potrebbe prendere quota.



Dalla prossima settimana verrà esplorata l'ipotesi Bper-Veneto Banca. Il ceo modenese Alessandro Vandelli assistito da Goldman dovrebbe prendere contatto con la controparte che ha Rothschild. Sarebbe la prima opzione da perseguire in una rosa dove di sicuro non ci sarà Banco e Popolare di Vicenza. Si tratterebbe di un'acquisizione della banca veneta da parte di Bper a patto che l'attuale valore delle azioni di Montebelluna (30,5 euro) venga ridotto. E questo avverrà con la quotazione in Borsa che è la scadenza entro la quale potrebbe realizzarsi la fusione. Insomma le coppie ancora giocano.
Ultimo aggiornamento: 11:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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