Pedaggi choc, la Regione convoca
la Cav: «Agevolare i pendolari»

Lunedì 6 Gennaio 2014 di Alda Vanzan
Il pedaggio del 2013 e quello del 2014 della Padova-Dolo
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VENEZIA - Cav a rapporto in Regione. La società che gestisce il Passante autostradale di Mestre e che in queste ore ha difeso la stangata dei pedaggi, dovrà spiegare per filo e segno i motivi dei rincari che colpiscono soprattutto i pendolari dell’area Venezia-Padova. E, soprattutto, dovrà spiegare perché le agevolazioni ai pendolari stessi di cui si era parlato un anno fa non sono state ancora realizzate.



Perché gli sconti non dovevano riguardare soltanto gli automobilisti del Miranese, quelli del famoso tornello di Vetrego, ma anche chi per lavoro deve spostarsi all’interno di quella che dovrebbe essere la città metropolitana. Non solo: la vicenda dei megapedaggi sarà sottoposta anche al ministro allo Sviluppo economico Flavio Zanonato che giovedì si incontrerà a Venezia con i sindaci del centrosinistra: «L’incontro era nato per parlare della legge di stabilità e dei problemi occupazionali delle nostre aree - dice il sindaco reggente di Padova, Ivo Rossi - ma è chiaro che a questo punto tratteremo anche la vicenda dei pedaggi e in quella occasione valuteremo il da farsi».



Si preannuncia dunque un’altra settimana di bordate nei confronti della Cav. Mercoledì a Palazzo Ferro Fini si riunirà la seconda commissione consiliare e al presidente Andrea Bassi sarà subito formalizzata la richiesta di una seduta straordinaria da dedicare ai temi della mobilità. «L’abbiamo chiesto noi del Pd - dice il vicepresidente della commissione Bruno Pigozzo - e l’hanno chiesto anche i colleghi del Ncd-Pdl Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo. Dovremo convocare non solo il presidente di Cav, Tiziano Bembo, ma anche l’assessore Renato Chisso, così da affrontare sia il tema dei pedaggi che i disservizi dell’orario cadenzato».



Le spiegazioni di Cav, tra l’altro, non convincono Pigozzo. Il presidente Tiziano Bembo, nella conferenza stampa di sabato mattina, ha spiegato che per tre anni consecutivi, dal 2010 al 2012, le tariffe di Cav sono diminuite e che gli incrementi autorizzati negli ultimi due anni aggiunti ai decrementi dei primi tre corrispondono a un valore medio di incremento pari al 3,18 per cento, cifre che sono nella media in Italia. Solo che, dal 2013 al 2014, nella tratta Mirano/Dolo-Padova Est si è passati da 80 centesimi a 2,80 euro.



Il vicepresidente della commissione Trasporti del consiglio regionale del Veneto non ha dubbi: «Questi aumenti servono per far quadrare il bilancio - dice Pigozzo - perché il conto economico di Cav evidentemente non tiene più. È un circolo vizioso: a causa della crisi si usa meno l’auto, quindi calano le entrate da pedaggi e per far fronte ai minori ricavi paradossalmente si aumentano i pedaggi. Cav deve darci i numeri esatti e a quel punto dovremo valutare tutte le contromisure».



Ma soprattutto dovranno essere rese operative quelle agevolazioni per i pendolari di cui si era parlato un anno fa. Il governatore Luca Zaia ha rilanciato ipotizzando l’istituzione della "vignetta" sul modello austriaco o sloveno. Ma in consiglio regionale si spinge per gli sconti ai pendolari dell’area metropolitana. Il Ncd-Pdl, con Bond e Cortelazzo, ha già avvertito: «Un pendolare nella tratta Padova Est-Mestre nel 2014 non può spendere mille euro in più all’anno rispetto al 2013, è quasi uno stipendio medio che si volatilizza».
Ultimo aggiornamento: 10:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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