Poca neve e troppo caldo in montagna: cannoni al massimo sulle piste e i costi esplodono. Ecco gli impianti a rischio in Friuli

Giovedì 21 Dicembre 2023 di Redazione
Turisti in seggiovia

Si prospetta un fine settimana natalizio da montagne russe in Friuli Venezia Giulia sul fronte meteorologico e soprattutto in montagna l’incertezza la farà da padrona, pensando in particolare alla fruizione delle piste e degli impianti da sci che come da tradizione in questo periodo “valgono” in termini di presenze gran parte della stagione. Secondo le ultime previsioni la neve dovrebbe tornare a scendere sulle vette di Alpi Carniche e Giulie da domani, oltre i mille metri circa, 1.500 metri circa sulle Prealpi dove però le precipitazioni saranno più sporadiche.

Solo verso il Comelico la precipitazione potrà essere più consistente. Ma la perturbazione sarà comunque meno intensa che oltre confine, dove ci si aspetta abbondanti precipitazioni sull’Austria e in particolare sui Tauri. Già da sabato, altro cambio repentino, con la ricomparsa del sole e di temperature che torneranno a risalire, accanto ad una previsione dello zero termico ai 2.000-2.500 metri, sopra le medie stagionali, fino ad arrivare ai 3 mila nella giornata di domenica. 


IL PROBLEMA


Una situazione che potrebbe portare ancora ad una non piena disponibilità delle piste in favore degli sciatori: al momento da parte di Promoturismo Fvg nel suo bollettino “InfoNeve” vengono garantite le aperture degli impianti che già erano stati resi accessibili lo scorso fine settimana: a Piancavallo i tappeti Daini, Genzianella- e Busa, le seggiovie Casere, Sole e Tremol 1 e si potrà sciare sulle piste Busa Grande, Nazionale Bassa, Sauc Basso, campo scuola Daini, Genzianella, Casere, Casere 2, 3, 4 e la skiweg Sauc. A Sappada sarà accessibile la sciovia Campetto 1 e la relativa pista, la seggiovia Pian dei Nidi con l’omonimo tracciato e skiweg, la seggiovia Eiben Col dei Mughi e la pista Eiben Col dei Mughi Nazionale, la seggiovia Monte Siera, la pista Turistica e i due skiweg. A Forni Avoltri l’impianto per il biathlon, il centro Carnia Arena a Piani di Luzza, rimane parzialmente aperto. Impianti ancora chiusi a Sauris mentre a Forni di Sopra nell’area Varmost sarà possibile raggiungere le piste Varmost 2, Fienili e Senas utilizzando gli impianti Varmost 1 e 2; nell’area Davost saranno aperti la sciovia Davost, i tappeti campo scuola e primi passi e le piste Davost e campo scuola. Nel polo di Ravascletto-Zoncolan rimangono aperti la funifor Monte Zoncolan, la seggiovia Cuel d’Ajar e la pista Tamai 1, la seggiovia Valvan con le piste Zoncolan 2, 3 e 4, così come i tappeti Lausc e cima Zoncolan con i relativi campi scuola, a cui si aggiungono la seggiovia Giro d’Italia e la pista Goles. L’apertura di Pradibosco in Val Pesarina è stata ulteriormente procrastinata, ora si spero di poterla aprire per Natale, condizioni meteo permettendo. A Tarvisio si potrà sciare sulla pista Duca d’Aosta e relativi campi scuola, sulla parte alta della pista Di Prampero, Florianca, Foresta e Malga, servite dai seguenti impianti: telecabina del Lussari, seggiovie Priesnig, Tschopfen, Prasnig, Hutte, Duca D’Aosta e Florianca, tappeti campo scuola, Valle 1 e Valle 2 e sciovia campo scuola. A Sella Nevea sono aperti tutti gli impianti (telecabina Canin, funifor Prevala, seggiovia Gilberti e tappeto Campo scuola) e si potrà sciare su tutte le piste ad eccezione della 9 Canin Turistica dall’ultimo bivio a valle. Aperti anche l’anello di fondo e il percorso dedicato agli scialpinisti, mentre rimane ancora inaccessibile il collegamento con la stazione slovena di Bovec.


RISCHI


Sul fronte del bollettino valanghe diramato ieri – con rischio grado 2, moderato, per la giornata di venerdì - si conferma la poca neve fresca al di sopra dei 1000 m circa e il vento che sarà forte. Queste condizioni causeranno un leggero aumento del pericolo di valanghe asciutte sui pendii ombreggiati ripidi. I nuovi accumuli di neve ventata possono subire un distacco soprattutto in caso di forte sovraccarico sui pendii ripidi ombreggiati. I punti pericolosi si trovano principalmente nelle zone in prossimità delle creste, nelle conche e nei canaloni al di sopra dei 1800 m circa. L’innevamento è estremamente variabile a seconda dell’azione del vento alle quote medie e alte. Soprattutto alle quote di bassa e media montagna c’è solo poca neve.

Ultimo aggiornamento: 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci