Le tensioni tra gli islamici arrivano in piazza a Pordenone: in centinaia si "fronteggiano" in pieno centro per il nuovo direttivo

Lunedì 1 Maggio 2023 di Loris Del Frate
La manifestazione a Pordenone

PORDENONE - Chi transitava ieri mattina tra piazza XX Settembre, viale Cossetti e viale Martelli aveva l’impressione di essere al Centro islamico della Comina. Già, perchè fuori dall’hotel Moderno, nei momenti di maggior tensione c’erano almeno 200, 250 persone tutti fedeli musulmani in rappresentanza di almeno una quindicina di etnie. Una buona parte residenti in città, ma diversi venuti anche dalla provincia di Pordenone, da Udine e da alcuni comuni in Veneto. A fare da cordone tra loro e l’ingresso dell’hotel c’erano schierati agenti della Questura, in divisa e borghese, Carabinieri, ma anche un nutrito drappello di Polizia locale e alcuni agenti della guardia di Finanza. A “dirigere le operazioni” il capo della Digos di Pordenone, Paolo Gobbo. 


LA PROTEZIONE

Il cordone di protezione delle forze dell’ordine divideva proprio fisicamente in modo che non ci fossero contatti, l’altra parte dei rappresentanti islamici, quelli che all’interno dell’hotel Moderno avevano organizzato l’assemblea per eleggere il nuovo direttivo. E proprio questa elezione era ieri, ma è stata anche nelle settimane scorse, i motivi del contendere tra le due fazioni al punto che si erano verificati pestaggi, scazzottature, denunce, controdenunce e aggressioni con tanto di denti rotti. Chi era dentro il Moderno (l’hotel per evitare problemi aveva assoldato anche due guardie giurate), in particolare rappresentanti dell’etnia marocchina, ma anche alcuni tunisini, voleva andare avanti con l’elezione del direttivo. Chi era fuori, soprattutto rappresentanti del Sudan, Niger, Pakistan, Bangladesh, Burkina Fasu, area Balcanica e Senegal, invece, volevano impedire che si concretizzasse quel voto. Non era cosa da poco, perchè avere in mano il direttivo dell’Associazione islamica pordenonese, significa gestire il Centro della Comina sul quale non grava più il mutuo perchè è stato pagato da tutti i musulmani che frequentano quella che impropriamente viene chiamata la Moschea di Pordenone.


IL DIRETTIVO

C’è subito da dire che proprio grazie al controllo stretto effettuato dalle forze dell’ordine si sono evitati problemi che avrebbero potuto andare ben oltre qualche urlo in piazza, cori, sberleffi, persino qualche minaccia tra loro. In più trovare un accordo per cercare di mettere insieme le due fazioni non era assolutamente facile anche perchè da mesi vanno avanti i contrasti. Alla fine, pur tra mille difficoltà, piccoli passi avanti e grandi passi indietro rispetto alle posizioni raggiunte solo un minuto prima, una soluzione è stata trovata.

Temporanea, massimo per sei mesi (meglio però fare anche prima) e che senza dubbio non ha accontentato tutti. Il nuovo direttivo, pur tra mille difficoltà, piccoli (e grandi) sotterfugi al momento del voto è stato trovato. Per la prima volta dopo 5 anni, infatti, anche la grande maggioranza dei fedeli che sino ad ora erano stati esclusi dalla direzione del Centro islamico, avranno una rappresentanza all’interno del direttivo.

 
GLI ELETTI

L’idea iniziale era quella di avere un organismo con numeri alla pari, in realtà nel corso di una votazione animata, non sempre chiara e a volte poco incline alle regole democratiche, gli attuali gestori del Centro islamico della Comina hanno ottenuto sei rappresentanti, mente agli altri ne sono andati quattro. Presidente sarà lo storico Imam Erraji Ahmed. Per la prima volta nel direttivo anche una donna, la figlia Soumia Erraj. Una vittoria a metà per i manifestanti anche se questo gli consentirà di entrare nei gangli dell’associazione e di lavorare per cercare di riprendersi “il comando” dell’organismo visto che sono maggioranza rispetto all’etnia che proviene dal Marocco.


L’OBIETTIVO 

Il nuovo direttivo avrà due compiti fondamentali e per portarli a termine non potrà superare i sei mesi di tempo. Il primo è quello di sistemare la situazione con i nuovi soci in entrata che sono centinaia, ma che non sono mai stati registrati sul “librone” dei soci. Con questa mossa gli equilibri interni cambieranno in maniera determinate con una nuova maggioranza. Il secondo punto sarà, invece, quello di eleggere il nuovo direttivo una volta che saranno inseriti i soci nell’assemblea. Un percorso che in ogni caso, visti gli animi caldi di ieri, ma anche dei giorni scorsi, non sarà sicuramente facile. Il primo passo, comunque, è stato fatto.

Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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