Ha rischiato di annegare nel Tagliamento, intrappolato nella cabina del suo trattore, in una lingua d’acqua azzurra profonda più di metri metri. Ma Giorgio Nadalin, 74 anni di sacrifici nei suoi 17 ettari di terra coltivata a Pinot grigio, Prosecco e soia nella campagna di Carbona, non è uno che molla.
La sua avventura comincia giovedì pomeriggio, quando verso le 14.30 decide di andare a vedere un boschetto. Sale sul suo trattore blu e attraversa le ghiaie del Tagliamento. Stessa strada al ritorno, ma sceglie di guadare il fiume un po’ più a monte e finisce in una buca profonda più di tre metri. «Il trattore ha cominciato a sprofondare - racconta - Sono riuscito a uscire dalla cabina e a salire sul tettuccio. Ero bagnato fradicio. Con tutta la forza che avevo ho saltato spingendomi verso la riva. Tre salti sprofondando ogni volta nella ghiaia, la corrente era forte, e ce l’ho fatta».
I vestiti inzuppati, sempre più pesanti e gelidi per via del vento, è tornato a casa a piedi. «Ho attraversato i campi - continua Giorgio Nadalin - Sarò caduto 50 volte! Non avevo più la forza di stare in piedi. Quando sono arrivato a casa (abita in via San Paolo 41, ndr) ero ghiacciato, non riuscivo nemmeno a parlare. Mi moglie si è spaventata. Mi sono scaldato sotto la doccia, poi ho bevuto del caffè bollente».
In serata vengono avvertiti i vigili del fuoco, ma è impossibile recuperare il trattore senza l’aiuto dei sommozzatori. «Sa che brava gente i vigili del fuoco? - commenta Nadalini - Si sono immersi con le tute da sub, hanno girato le ruote del trattore e lo hanno agganciato con una fune». L’agricolore adesso può andare ad accendere un cero alla Madonna. «Se è per questo - risponde prontamente - Andiamo a messa ogni domenica».
