Spilimbergo. Un pugno colpisce l'autista, paura a bordo dell'autobus nel Pordenonese

Martedì 21 Novembre 2023 di Loris Del Frate
Un autobus

SPILIMBERGO (PORDENONE) - Sette giorni di prognosi. Sono quelli che il medico del pronto soccorso di Spilimbergo ha certificato per un autista dell’Atap che sabato scorso è stato aggredito sull’autobus di linea lungo la tratta Udine - Maniago. L’uomo, 48 anni, residente nel Friuli Occidentale ha presentato denuncia ai Carabinieri. Non è da escludere che anche la società Atap possa fare una richiesta di risarcimento danni perchè l’aggressore che è stato identificato e denunciato, dopo aver sferrato un violento pugno all’autista ha anche preso a calci il mezzo, causando danni alla carrozzeria.


I FATTI


Nel primo pomeriggio di sabato l’autista era alla guida del bus extraurbano con tratta da Udine a Maniago. Poco prima della partenza all’autostazione di Udine sono saliti un gruppetto di cinque - sei ragazzi, tutti stranieri che si sono seduti sulla parte posteriore del mezzo facendo subito diversa confusione. In almeno due occasioni l’autista li ha ripresi, chiedendo di abbassare il tono della voce e di non infastidire gli altri passeggeri. «In caso contrario - aveva detto - sono costretto a chiamare i Carabinieri». Il viaggio è proseguito sempre sul filo della tensione sino a quando una ragazza, rivolgendosi all’autista, gli ha fatto presente che non trovava più la sua borsetta.

L’autista ha fermato nuovamente il bus e ha chiesto ai ragazzi se erano stati loro prendere la borsetta della ragazza. Sempre l’autista ha anche spiegato che a quel punto non poteva far altro che chiamare i carabinieri. I giovani, pur restando seduti al loro posto, lo hanno prima deriso, poi gli hanno urlato: «Tu ci dai la colpa perchè noi siamo marocchini».


L’ARRIVO

Tutto è filato liscio sino all’arrivo a Spilimbergo, tanto che l’autista era convinto che la questione fosse terminata. In realtà, pochi minuti prima della partenza per Maniago, si è ripresentato uno dei ragazzi che precedentemente avevano fatto confusione e infastidito gli altri passeggeri. «Se vuoi salire - gli ha detto l’autista - mostrami il biglietto fino a Maniago». Il giovane gli ha fatto vedere un titolo di viaggio scaduto, ma è riuscito ad entrare nel bus dalla porta posteriore. L’autista lo ha invitato a scendere perchè non poteva proseguire. «Prima ho perso 20 euro - gli ha risposto il giovane, li voglio cercare». «Tu scendi - gli ha risposto l’autista, li cerco io e se li trovo li consegno all’ufficio dove tu potrai ritirarli domani». 


IL CAZZOTTO

Il giovane a quel punto ha fatto un passo indietro, ma anzichè scendere ha tirato un violento pugno allo sterno dell’autista per poi scappare. Nel frattempo erano arrivati i Carabinieri che lo hanno bloccato, così come avevano già identificato anche gli altri ragazzi che erano sul bus nel tragitto da Udine a Spilimbergo. Si tratta di cinque minorenni, tutti nord africani. L’autista a quel punto si è recato al pronto soccorso di Spilimbergo dove gli hanno certificato sette giorni di prognosi e poi ha denunciato il fatto alla stazione dei Carabinieri della località del mosaico. La corsa, a causa dell’aggressione all’autista, è arrivata a Maniago con oltre un’ora e mezzo di ritardo.


IL SINDACATO

«Esprimiamo la piena solidarietà all’autista dell’Atap aggredito nei giorni scorsi e gli auguriamo una pronta guarigione. È evidente - spiega Cristiano Danelon, segretario generale della Filt Cgil - che ogni giorno gli autisti in servizio corrono dei rischi molto seri e non è più possibile derogare ulteriormente su altre e più forti misure di sicurezza per evitare che fatti gravi come questo possano avvenire nuovamente. Oramai anche la zona pordenonese e l’intero Friuli, non sono più aree a basso rischio aggressione e quindi è necessario prendere subito ulteriori provvedimenti. Sappiamo che sul bus c’è il pulsante rosso che una volta premuto chiama le forze dell’ordine, ma evidentemente non è sufficiente, così come non basta neppure la cabina chiusa per la guida dell’autista. Chiederemo un incontro con l’azienda per trovare soluzioni sul fronte della sicurezza e se sarà necessario andremo a parlare anche con il prefetto. Non è possibile - conclude il sindacalista della Cgil - che una persona corra dei rischi anche gravi, praticamente in maniera quotidiana, mentre è sul posto di lavoro».

Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 11:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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