Spilimbergo. Inceneritore, il dietrofront non convince

Domenica 16 Febbraio 2020 di Lorenzo Padovan
Spilimbergo. Inceneritore, il dietrofront non convince
SPILIMBERGO - «La notizia che EcoMistral ha lasciato decadere il procedimento di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale della richiesta di aumentare la quantità di rifiuti inceneriti di un terzo, da 25 mila a 33 mila tonnellate l'anno, avviato in Regione l'agosto scorso, è confortante ma non sorprende. Questo perchè giunge non a caso nell'ultimo giorno utile all'azienda per presentare le integrazioni richieste dall'ufficio competente alla documentazione fornita, giudicata carente in seguito alle osservazioni inviate dal Comune di Spilimbergo, enti, cittadini e gruppi interessati, tra cui noi di Aria Pulita Spilimbergo». È la reazione ufficiale del Comitato ambientalista allo stop all'aumento di produzione. 

I DUBBI DI ARIA PULITA
«Un buon risultato momentaneo, che però non ci rassicura per nulla, soprattutto alla luce della volontà, manifestata dall'azienda, di continuare a operare sul territorio e consolidare la propria attività - proseguono da Aria Pulita -: che lo faccia impegnandosi ad applicare le migliori tecniche disponibili previste dagli standard internazionali è semplicemente un obbligo di legge, non una cosa per cui gli abitanti dello Spilimberghese debbano esserle particolarmente riconoscenti. Anche perché sul capo di questi ultimi rimane pendente, come una spada di Damocle, la minaccia di una richiesta di autorizzazione in Regione, per la costruzione di un nuovo impianto da 100 mila tonnellate/anno da affiancare a quello, ormai obsoleto, attualmente esistente, di cui era stata presentata una bozza di progetto al consiglio comunale di Spilimbergo nel dicembre del 2018». 

PARTECIPAZIONE TARDIVA
«Che poi l'amministratore delegato di EcoMistral parli solo ora di definire un percorso di sviluppo partecipato relativo alla presenza dell'azienda e alle possibili sinergie da attuare coi soggetti territoriali (istituzioni e cittadini) disponibili ad avviare un dialogo costruttivo e trasparente ci convince ancora meno - incalzano dal Comitato -. Innanzitutto perché prima di definire un percorso occorrerebbe stabilire una meta comune, e dubitiamo che possano essere individuate soluzioni condivise nel rispetto delle reciproche esigenze che, da parte nostra rimangono la tutela della salute dei cittadini e quella dell'ambiente, mentre da quella imprenditoriale, e rientra nelle sue legittime finalità, lo è la massimizzazione del profitto».

GLI OBIETTIVI
«Nostri obiettivi rimangono il mancato rinnovo, nel 2028, della concessione in atto dell'impianto di Tauriano ad EcoMistral - concludono gli ambientalisti -; una rimessa in discussione di tutta la politica sullo smaltimento e il trattamento dei rifiuti di provenienza locale da parte dell'amministrazione comunale, nel senso di una loro drastica riduzione e, contemporaneamente, riutilizzo per quanto possibile; evitare che un'area, come quella dello Spilimberghese e Maniaghese, che già subisce un pesante carico di emissioni nocive, ne sia ancora più oberata per la presenza di impianti che inceneriscono rifiuti speciali e pericolosi». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci