Medici in rivolta: «Vaccini, noi esclusi. Nota mai arrivata e nel testo parlano solo degli hub»

Ma la Fimmg: "Pensino a firmare l'intesa che potrebbe dare ai dottori 10 mila euro"

Martedì 15 Novembre 2022 di Camilla De Mori
Protesta medici esclusi dai vaccini

Protestano i medici di famiglia dello Snami, per essere stati - a loro dire - «tagliati fuori» due volte da una comunicazione sulla doppia somministrazione di vaccino, antinfluenzale e anti-Covid. «Ci siamo sentiti esclusi», lamenta il presidente del sindacato Stefano Vignando, che ha mandato una vibrante lettera di protesta al direttore centrale salute Gianna Zamaro e, per conoscenza, ai direttori generali delle Aziende sanitarie e al vicepresidente Riccardo Riccardi.


Il casus belli

Pietra dello scandalo una circolare sulla doppia somministrazione nella medesima seduta vaccinale (possibile per over 60 e soggetti fragili) firmata dal direttore del servizio Prevenzione Manlio Palei il 26 ottobre scorso, nell'imminenza del via alle prenotazioni. Quella nota, fra i destinatari, oltre agli Ordini e alle Aziende, aveva anche i dottori di famiglia, «tramite i direttori sanitari delle Aziende sanitarie della regione». Ma, lamenta il presidente di Snami, «i medici di medicina generale non la hanno ricevuta. Ho verificato con diversi colleghi, della provincia di Udine, di Trieste e del Pordenonese. Sembra che le direzioni sanitarie si siano dimenticate di noi». Nella missiva ricorda di aver ricevuto «in via ufficiosa» la circolare «che avrebbe dovuto essere trasmessa per il tramite dei direttori sanitari: abbiamo atteso fiduciosi che ciò avvenisse, ma al momento nulla». Ma il vero motivo di «sconcerto» per Vignando (che parla di «fatto grave») è il contenuto della nota, visto che dal testo «si deduce che in caso di doppia somministrazione l'unico ed esclusivo luogo dove eseguirla pare siano i centri hub regionali. E ciò viene ribadito per ben due volte. Tale affermazione desta meraviglia in quanto si dimentica che è vigente l'intesa regionale del 15 marzo 2021» che prevede il coinvolgimento di tutti i medici di famiglia e di quelli di continuità assistenziale ed ex Usca, negli ambulatori, nei minihub e negli hub aziendali.

Vignando chiede alla Regione «come mai non sia stato precisato nella nota, creando sorpresa e sconcerto nella nostra categoria professionale».


Tempi

Per medici che vaccinano, ce ne sono altri che non riescono a farlo perché oberati dal lavoro quotidiano. «Sono preoccupato - dice Fabrizio Gangi, membro di diritto dell'Udmg di Udine - perché molti colleghi potrebbero non avere il tempo di fare le vaccinazioni anti-Covid oltre a quelle anti-influenzali, visto il moltissimo tempo necessario per gestire il quotidiano. Spesso gli ospedali danno appuntamenti per gli esami o le visite a distanze infinite e chi non ha soldi per andare privatamente, come fa? Così bussa al medico di famiglia, che deve cercare di trovare delle soluzioni. Io stesso, a ottobre, sono andato oltre i 100 pazienti al giorno. Il nostro gruppo di 8 medici vede 500 persone al giorno, ma arriviamo anche a 800». Per Gangi, inoltre, il sistema di approvvigionamento del vaccino anti-Covid «non è per niente semplice». La Fimmg non condivide le preoccupazioni dello Snami per la circolare mancata. «Ho chiesto la settimana scorsa 20 flaconi di vaccino anti-Covid per immunizzare i pazienti in ambulatorio e domani me li consegnano. Mi domando: dov'è il problema?», va nel concreto Khalid Kussini, segretario friulano della Fimmg. Insomma, circolare o non circolare, i medici, i vaccini li fanno, su base volontaria. Il suo unico cruccio è che il minihub di Latisana non si sia fatto. «Hanno detto che non ce ne è ragione. Ne prendo atto». Piuttosto, ricorda, «il 17 novembre c'è l'incontro in Comitato per l'accordo regionale. Spero che lo Snami sia collaborativo e propositivo e firmi. In particolare il punto 8 è importante, rappresenta un po' la tredicesima di tutti i colleghi. È un punto che potrebbe portare, al raggiungimento degli obiettivi, 8 euro per ogni paziente a ciascun medico: vuol dire 10-12mila euro a dottore, se è bravo a portare a casa gli obiettivi. Ma non c'è tanto tempo per chiudere l'accordo. Se non verrà siglato, tanti milioni di euro verranno buttati via. Mi auguro che lo Snami sia propositivo e coscienzioso». «A me come sindacato - rileva Vignando - non è pervenuto nulla nonostante abbia chiesto ufficialmente la documentazione alla Direzione centrale. Quindi non so cosa mi chiederebbero di firmare. Ovviamente non firmo nulla senza prendermi tutto il tempo di approfondire con il mio esecutivo regionale le proposte».

Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 10:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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