Terziario in ginocchio per le super bollette: già persi 180 lavoratori. Il 22% delle aziende taglia il personale

Martedì 15 Novembre 2022 di Marco Agrusti

PORDENONE - È vero, il costo dell'energia probabilmente calerà nei prossimi due mesi. Ma le proiezioni internazionali segnalano un possibile nuovo rialzo nei primi giorni del 2023. E potrebbe esserci all'orizzonte una nuova mazzata. La prima, intanto, è già arrivata. E i timori di quest'estate si sono materializzati sotto forma di numeri. Impietosi.
Il settore terziario della provincia di Pordenone, infatti, ha già perso circa 180 lavoratori su 227 imprese incluse nello studio promosso dall'Ascom provinciale.

E il 22 per cento degli intervistati ha dichiarato di aver adottato o di voler adottare misura di riduzione del personale, tra licenziamenti e ricorso alla cassa integrazione. Sul podio dei più penalizzati, ecco i panificatori (il 30 per cento sta riducendo la forza lavoro), le rivendite di alimentari (29%) e i ristoranti (sempre 29%). Subito dietro bar e alberghi.


IL VIAGGIO
L'indagine targata Ascom e presentata ufficialmente ieri a Pordenone è già stata portata a conoscenza della Prefettura. È una fotografia dinamica che mostra l'effetto dei rincari record dell'energia sul terziario. I dati sono quelli dell'ultima settimana di ottobre, cioè aggiornati al momento dell'arrivo dell'ultima bolletta. Lo scenario è quello di una «grave difficoltà», come hanno sottolineato i vertici dell'Ascom. In prima linea gli esercizi commerciali energivori (bar, ristoranti, alberghi, panifici) mentre soffrono meno i negozi tradizionali. Nel dettaglio, si parla di aumenti pari a tre-cinque volte il prezzo delle bollette precedenti. Il rincaro medio è di 7mila euro, ma nel caso degli alberghi si arriva anche a 20mila euro. Grande preoccupazione anche per i negozi di vicinato nelle zone più periferiche (montagna in primis), dove il mancato ricambio generazionale nella gestione dei negozi porta alla desertificazione commerciale. Secondo lo studio di Ascom, il 22 per cento delle imprese ritiene a rischio la tenuta stessa delle attività nei prossimi mesi. Significa che un'impresa su quattro-cinque non sa se sopravviverà allo tsunami che si sta materializzando. E il 60 per cento degli esercenti ha già dichiarato di aver attinto ai risparmi di una vita.


LE RINNOVABILI
Anche i gestori degli esercizi commerciali vorrebbero passare ad esempio al fotovoltaico. «Ma la burocrazia ci sta uccidendo», è il grido d'allarme dei vertici dell'associazione di categoria. Il 40 per cento dei titolari intervistati durante l'esecuzione del sondaggio, infatti, vorrebbe passare alle rinnovabili ma non può farlo. Ad esempio perché si trova ad operare in un centro storico cittadino, dove le varie Soprintendenze negano la possibilità di installare pannelli fotovoltaici. Ci si ritrova allora con negozi di classe energetica bassa. Un'altro 25 per cento degli intervistati dichiara invece di non avere a disposizione la possibilità economico-finanziaria per mettere a terra un piano di efficientamento energetico. «Confidiamo nelle agevolazioni previsti dai distretti del commercio e in generale dai bandi regionai», spiegano sempre i vertici pordenonesi dell'Ascom. La legge sui distretti commerciali, ad esempio, dovrebbe entrare a pieno regime all'inizio il prossimo anno. Per ora, però, si registra un netto ritardo sul fronte dell'uso delle rinnovabili. E intanto le bollette decollano.


IL CREDITO
C'è chi sta mangiando i risparmi messi da parte in una vita di lavoro. E chi invece è stato costretto a rivolgersi alle banche per non fallire, per continuare a mantenere in piedi la propria attività commerciale. È quel 10 per cento di esercenti che dichiara candidamente di non riuscire a far fronte a questo sistema delle bollette e che solo nella misura del 6 per cento è riuscito a rateizzare i pagamenti. Il problema è che l'accesso al credito in questo momento è tutt'altro che facile. Ottiene generalmente un finanziamento chi è già in possesso di una situazione economica piuttosto solida. Un circolo vizioso.

 

Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 17:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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