Sei seminaristi ordinati sacerdoti, ci sono anche 2 gemelli e un ex infermiere

Venerdì 2 Luglio 2021 di Lara Zani
Sei seminaristi ordinati sacerdoti, due sono gmelli

 PORDENONE - C’è l’ex infermiere e i due gemelli; quello nato in una famiglia di religione indù, quello con una lunga esperienza romana e quello che è entrato in seminario per due volte. Storie e provenienze diverse per i sei nuovi sacerdoti che saranno ordinati domani: un record anche dal punto di vista dei numeri, se si considera che una “squadra” così nutrita non si vedeva da ben 46 anni: per trovare sei nuovi sacerdoti ordinati insieme nella Diocesi di Concordia–Pordenone bisogna infatti riandare al 1975.

I SEMINARISTI
«Un dono grande – commenta don Roberto Tondato, Rettore del Seminario diocesano – ma non infinito». L’attesa in Diocesi resta alta e, dopo l’ordinazione diaconale avvenuta nel parco del Seminario lo scorso 6 settembre (all’aperto per ragioni di sicurezza nel tempo della pandemia), domani alle 9.30, nella Cattedrale di Santo Stefano di Concordia Sagittaria il vescovo Giuseppe Pellegrini ordinerà sacerdoti Matteo Borghetto (27 anni), Emanuele Fiocchi (45), Stefano Mattiuzzo (41), Giuseppe Rammani (52) e i gemelli Erik e Thomas Salvador (25). Tutti, fa sapere la Diocesi, “operai della vigna del Signore molto diversi per provenienze, età e storie personali. Tutti ugualmente desiderosi di pronunciare il loro “Eccomi” definitivo”.
LE STORIE
Queste le loro storie.

Matteo Borghetto, da Cordovado ma residente a Ligugnana di San Vito, ha una lunga esperienza romana: ministrante in San Pietro, maturità classica al Pontificio Istituto Sant’Apollinare, Almo Collegio Capranica, baccellierato e licenza in teologia alla Pontificia Università Gregoriana. In Diocesi è stato accanto a don Giuseppe Dell’Osso, parroco di Ligugnana di San Vito al Tagliamento, e a Portogruaro. Emanuele Fiocchi, 45 anni, di Praturlone, è entrato due volte in Seminario. La prima volta è stata insieme al cugino, ma dopo sette anni di studio ne è uscito confuso, tanto da scegliere di andare a fare il custode di un santuario, dove ha sviluppato una devozione mariana che ritiene responsabile del ritorno, questa volta convinto, in Seminario. Ora la fede è la cosa che lo fa stare bene. Stefano Mattiuzzo, da Lancenigo (Treviso), ha una prima parte della vita vicina alla parrocchia e all’Azione Cattolica in particolare, ma lontana dal Seminario. Era infermiere e amava il suo lavoro, ma sentiva il bisogno di qualcosa che “gli incendiasse il cuore”. Ha trovato la risposta in Dio ed è entrato in Seminario, abbandonandosi con fiducia alla chiamata. Giuseppe Rammani è il più anziano dei sei. E’ nepalese, nato in una famiglia di nove fratelli di religione indù. Lavorava in una agenzia di viaggio in Nepal quando ha iniziato un percorso di ricerca spirituale, studiando varie religioni. Quella cristiana lo ha colpito per la gioia che vedeva in chi la praticava, in particolare in un missionario conosciuto nel 1990. Nel 1995 era battezzato, nel 2000 era in Italia per poter praticare liberamente la religione scelta, desiderando di farsi missionario. Qui ha conosciuto don Davide Corba e poi il vescovo Giuseppe Pellegrini, e così è iniziato il suo cammino di formazione e studio in Diocesi. Erik e Thomas Salvador, infine, sono di Concordia Sagittaria e sono gemelli. Sono cresciuti in parrocchia, dove hanno sperimentato il desiderio di farsi sacerdoti. Erik, dopo gli anni di formazione, sente che sta per chiudere il libro intitolato “Seminario” per aprirne uno nuovo, tutto da scrivere, come sacerdote. Thomas confessa di sentire la vocazione non come la scelta di un momento, ma come impegno costante fatto di dedizione e cure, di apprendimento continuo.

Ultimo aggiornamento: 07:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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