Vecchie, fuori norma, energivore: adesso le scuole finiscono sotto i ferri. Ecco tutti i cantieri in Friuli

Sabato 15 Ottobre 2022 di Camilla De Mori
Il cantiere alla scuola Lozer di Pordenone

Quasi settecento milioni di euro di lavori, fra le province di Udine e Pordenone, per risistemare (o addirittura ricostruire o realizzare ex novo) gli edifici che ospitano le scuole. Un fervore di cantieri «finalizzati in particolare all’antisismica e al risparmio energetico, ovviamente in una logica programmatoria pluriennale», che sconta come tutti gli interventi edili il caro-materiali.

Come spiega Augusto Viola, commissario dell’Ente di decentramento regionale di Udine e Pordenone, pesa per una forbice che va dal 10 al 20 per cento in più sui costi messi in preventivo. In particolare, chiarisce Viola, «l’80 per cento degli edifici scolastici della provincia di Udine necessita di interventi antisismici per raggiungere i migliori coefficienti. In provincia di Pordenone, invece, la situazione è completamente diversa, anche perché gli edifici sono più nuovi. Inoltre, sono anche meno numerosi». 


UDINE


In provincia di Udine «un primo calcolo ci porta a una stima di circa 618 milioni per i vari interventi, una stima fatta con i costi parametrici reperiti in letteratura in un rapporto di euro con metro cubo, vuoto per pieno. Ci sono progetti in corso, in vari stadi, ma la somma comprende anche le stime dei lavori per edifici che ancora non sono stati “indagati” e per cui ancora non ci sono dei progetti. L’obiettivo è raggiungere in tutte le scuole un coefficiente minimo di adeguamento sismico di 0,60». Dopo la realizzazione, in tempi record, della scuola polmone di via Aspromonte a Udine, appena inaugurata, i principali asset di intervento riguardano in città Marinelli, Malignani, Uccellis e Stringher, mentre in provincia c’è il «pacchetto Codroipo», il «pacchetto Gemona» e anche Latisana.


I PRINCIPALI ASSET


Fra i cantieri che stanno per concludersi a Udine, il più corposo riguarda il Malignani, dove «stiamo finendo i lavori sul corpo C dell’istituto, che hanno un quadro di oltre 8 milioni. Abbiamo appena fatto le prove di carico ma mancano le finiture. D’intesa con la dirigenza, siamo riusciti a mantenere nella loro scuola i ragazzi, ma con sacrificio. Dobbiamo chiudere al più presto il corpo C per creare nuovi spazi e andare avanti con gli altri interventi», spiega Viola. Per l’intero compendio dell’istituto di viale da Vinci (che prevede anche adeguamento sismico ed efficientamento energetico), l’Edr stima la cifra monstrum di 26 milioni. Ai blocchi di partenza invece i lavori per la sistemazione del liceo scientifico Marinelli (5 milioni per la prima ala) dove le opere sono state appena consegnate: «Dobbiamo fare una nuova struttura antisismica, il cappotto, gli infissi e l’efficientamento energetico», spiega Viola. «Poi sarà la volta del Magrini Marchetti di Gemona, dove è prevista la demolizione e ricostruzione». Fra quest’opera e l’adeguamento sismico ed efficientamento energetico del D’Aronco, si arriva «circa a 30 milioni, finanziati con il Pnrr e fondi regionali». Anche Gemona avrà la sua “scuola polmone” da 6,5 milioni. A seguire «il prossimo anno si chiuderà il cantiere per il corpo sud dell’Uccellis» ossia l’ingresso principale su via Giovanni da Udine, riattivato proprio sotto la guida di Viola «due anni fa dopo anni di sosta, fra progetti sballati e rivisti e contenziosi con le imprese di allora. Con orgoglio posso dire che abbiamo finito la parte strutturale e adesso iniziano le finiture. Contiamo che i ragazzi possano entrare nell’anno scolastico 2024-2025». Quadro da 7 milioni. Il pezzo da novanta in città è però il quinto lotto dello Stringher che conterrà aule e laboratori: come spiega Viola, «il progetto definitivo è in validazione per un quadro economico di 9,5 milioni. Pensiamo di partire nel 2023. Ho chiesto alla Regione nell’assestamento di bilancio di luglio un ulteriore finanziamento di 1,6 milioni, che mi è stato dato, per l’adeguamento dei prezzi dovuto al caro materiali e la revisione del progetto in sé che è stato migliorato. Così il quadro è salito a oltre 9,5 milioni».


PORDENONE


Nella Destra Tagliamento fra interventi in fase di realizzazione, di completamento o ancora nel pieno dell’iter progettuale, l’Edr calcola un importo complessivo (da progetti, non da stime come per il dato udinese) di oltre 35,272 milioni di euro, sostenuti anche da fondi Pnrr. La fetta maggiore è assorbita dagli interventi di demolizione e ricostruzione, che sono tre e totalizzano un importo complessivo di 19,362 milioni. Seguono i lavori di nuova costruzione (due per un importo totale di 9,540 milioni), l’adeguamento antisismico (o di efficientamento energetico (che sono due e assommano 5,316 milioni). Infine, ci sono opere di completamento (due, per un totale di 206mila euro) e la realizzazione di strutture provvisorie (848.407,54 euro). A garantire il budget complessivo necessario sono per quasi due terzi fondi ministeriali (22,121 milioni), mentre la parte restante (13,150 milioni) è coperta da risorse dell’Edr o soldi della Regione. Al 20 settembre scorso un intervento era già in fase di realizzazione, due ormai stavano per vedere la fine del cantiere, mentre altri sette erano nel pieno dell’iter progettuale (4 in fase di stesura dell’esecutivo e 3 del definitivo).

Ultimo aggiornamento: 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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