A scuola sì, ma senza gli insegnanti: le nomine sono nel caos, lettera alla Prefettura

Martedì 15 Settembre 2020 di Sara Carnelos
Mancano professori e docenti
PORDENONE - Il giorno tanto atteso è arrivato, domani aprono le scuole secondo il calendario regionale. I collaboratori scolastici sono schierati davanti ad ogni ingresso, a campione verrà misurata la febbre, anche se il compito spetta alle famiglie prima di uscire di casa. Pronte le mascherine chirurgiche per il personale e gli studenti, sono attesi ulteriori carichi durante tutto l’anno. La tensione è alta perché non ci saranno i banchi di sempre, ma singoli (dove sono arrivati) e distanziati, ovunque si girerà con la mascherina addosso, mentre seduti e distanziati sarà possibile toglierla. Niente abbracci, quelli che si vedono il primo giorno di scuola per raccontare come sono andate le vacanze, ma sguardi che si incrociano ed espressioni che si potranno solo intuire. È l’entrata di massa nell’era Covid, più silenziosa e certamente distanziata. 
I PROBLEMI
Si è persa un’occasione per cambiare davvero lo status quo, ovvero pensare alla didattica personalizzata e ad una maggiore sicurezza con lo sdoppiamento delle classi. I contingenti di insegnanti e di personale scolastico non lo hanno permesso. Dunque, tutti in classe appassionatamente, ma senza armadi e cattedre in alcune scuole per cercare di recuperare il possibile. Parola d’ordine arieggiare e sanificare sempre e comunque, ma anche tracciare ogni spostamento perché in caso di positività al Covid si dovrà individuare ogni contatto avvenuto nei giorni precedenti. La tensione è alta per le famiglie, molte sperano di ritrovare in cattedra i docenti dell’anno precedente, ma questo con la rivoluzione delle graduatorie, la rivisitazione con modifiche anche ai punteggi acquisiti, non sarà possibile. Così si fa breccia il caso tutto da rivedere di un posto di sostegno dato alla primaria a chi non aveva titolo, fa sapere la Cisl scuola, come del resto diversi errori non corretti. Le nomine per la scuola dell’infanzia e primaria ieri sono avvenute tra le proteste, tanto che la Cisl scuola, su tutte le furie, ha preso carta e penna o meglio, tastiera alla mano, per informare la Prefettura. «A fronte di errori segnalati – dichiara Antonella Piccolo, segretaria provinciale della Cisl scuola – non c’è stata correzione, così ho dovuto chiedere l’intervento del prefetto – .Ci è stato risposto dall’Ufficio scolastico che non si possono più modificare i punteggi e che le rettifiche dovranno essere fatte dalle scuole. Diversi, dunque, i reclami inevasi, con docenti che si vedono tolti dei diritti e che inevitabilmente si rivolgeranno alla magistratura». Questo potrebbe comportare il valzer dei docenti durante l’anno scolastico con ricadute sugli studenti. Per la scuola primaria sono rimaste scoperte cattedre su sostegno e posto comune, perciò si dovrà continuare a scorrere le graduatorie fino alla fine. Oggi si parte con le nomine del sostegno alla primaria e si continuerà per tutta la settimana. Dunque, mancheranno i docenti e l’anno inizierà con un orario ridotto praticamente in tutte le scuole. 
PRECARIATO
Intanto sui social sta mondando la protesta dei precari a cui la ministra Lucia Azzolina aveva assicurato in una prima battuta la presenza in cattedra il primo settembre, poi il 14 settembre ed ora ha spostato la data al giorno 24. Mentre iniziano le prime giornate di scuola, i precari postano la loro cattedra virtuale, ovvero il tavolo di casa con la colazione. Insomma, sono pronti a partire ma non sanno quando, in quale scuola, con quali classi. Le famiglie stanno comprendendo i disagi, in fondo avevano tenuto i contatti con i professori durante la didattica a distanza e ora si trovano spiazzati dai cambiamenti. Tutto ciò nell’anno del Covid, dove tutto doveva essere organizzato nei minimi dettagli. Ed è una corsa contro il tempo delle due scuole polo, Ic Torre e Isis Mattiussi Pertini che all’ordinaria gestione scolastica e all’organizzazione dovuta alla pandemia, devono occuparsi dell’annoso problema delle graduatorie. Lavoro straordinario fino a tarda notte per cercare di far quadrare il cerchio e portare il prima possibile tutti gli insegnanti in cattedra, in particolare quelli di sostegno, fondamentali per gli studenti più fragili. 
Ultimo aggiornamento: 09:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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