«Non so a chi dire grazie per quella lettera al Papa». Thomas tiene stretta la pergamena e sogna gli studi al Conservatorio

Mercoledì 24 Gennaio 2024 di Denis De Mauro
«Non so a chi dire grazie per quella lettera al Papa». Thomas tiene stretta la pergamena e sogna gli studi al Conservatorio

SACILE - Viene dalla trevigiana Portobuffolè ma si è fatto tanti amici anche nelle due comunità pordenonesi dove aiuta in parrocchia e suona l’organo: San Odorico e Nave di Fontanafredda.

Un po’ timido ma anche di carattere aperto e socievole, Thomas Cancian si stupisce del clamore derivato dalla pergamena con la benedizione apostolica che gli è arrivata firmata da Papa Francesco in persona.


LA PERGAMENA
Non sa bene nemmeno grazie a chi «so che la si deve richiedere e che di solito viene mandata dal Pontefice ai giovani sacerdoti o in altri casi particolari, ma non ho idea di chi possa averla richiesta per me» racconta non nascondendo la soddisfazione del regalo ricevuto. Thomas, nato sotto il segno dei pesci, i suoi 18 anni li ha compiuti nel marzo dell’anno scorso: la pergamena papale ha impiegato diversi mesi per arrivare, come succede per le cose importanti.


LA PASSIONE
Il suo impegno con la chiesa e la passione per l’organo hanno radici che affondano nella sua infanzia. «Andavo a messa con mio papà la domenica, è stato lui a portarmi a vedere da vicino il primo organo della mia vita ed è così che un po’ alla volta mi ci sono appassionato» racconta. Mostrando una buona versatilità, il 18enne di Portobuffolè ha in corso una carriera di studi che guarda al futuro, considerato che è all’ultimo anno della maturità in informatica. Legato a quelle tradizioni «che purtroppo i ragazzi d’oggi tendono a dimenticare» ma anche capace di unire il nuovo con l’antico. «In fondo oggi serve un computer anche se devi progettare un organo, no?». Se la passione per lo strumento la deve al padre, è a Don Lelio che probabilmente deve il suo impegno nelle due parrocchie di San Odorico e Nave. Anche lui pianista e compositore, i due si conobbero quando il parroco svolgeva funzione a Rivarotta, Cecchini e Visinale di Pasiano. «Una bravissima persona e un grande amico, di grande umanità». È stato lui a portarlo nel quartiere sacilese dove, quando la salute ha allontanato il maestro Michele Radici, il 18enne si è trovato ad aiutare il coro degli adulti della chiesa, oltre a suonare l’organo nei fine settimana e certe volte anche a fare il chierichetto.


GUSTI MUSICALI
Cosa pensi dei tuoi coetanei? Risponde pacato, senza esasperazioni, con una calma che sembra quasi saggezza: «Credo che i giovani dovrebbero avvicinarsi di più alla chiesa e alle cose veramente importanti della vita. Io cerco di aiutarli in questo, ma con scarsa risposta purtroppo». Thomas crede nell’umiltà e della fede pensa sia «un motivo, qualcosa che mi aiuta nelle difficoltà». Di che tipo? Ad esempio «le critiche, anche quando queste mi riguardano direttamente, io però non ci do importanza». Nonostante ora Don Lelio non ci sia più, Thoma ha deciso di restare a San Odorico, perché il compito che gli era stato affidato era troppo importante per lui. «C’era da aiutare il coro» risponde, aggiungendo che aiutare è una cosa che gli piace. Ultimo anno alle superiori e poi sarà il tempo di scegliere che strada intraprendere. Al momento l’aspirazione sembra andare nella direzione della musica, con l’idea di intraprendere un percorso di studi al conservatorio. All’orizzonte nessun progetto di mettere su un gruppo rock, «mi piace la musica classica. Comunque non ho ancora deciso. Lascio fare al tempo... sarà lui a decidere». Musicista, programmatore oppure filosofo: le chance a questo ragazzo dal sorriso sincero non mancano.

Ultimo aggiornamento: 07:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci