Raccolta rifiuti verso l'azienda unica: politici in lotta per spartirsi i territori

Venerdì 27 Maggio 2022
Rifiuti

PORDENONE - Creare un'azienda (pubblica) unica per la raccolta dei rifiuti nella Destra Tagliamento. Ponendo fine, così, alla storica rivalità che esiste tra Ambiente Servizi e Gea. Da tempo si parla di una (possibile) fusione, ma non sarà una partita facile da portare a termine. Soprattutto dal punto di vista politico, dal momento che le ambizioni del sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, e della componente partitica di Fratelli d'Italia vanno in un'unica direzione: dirigere il tavolo delle trattative.

LE STRATEGIE
Ciriani sa bene che Gea (il Comune di Pordenone detiene oltre il 90% delle azioni della società) sul piano strutturale attualmente non può competere con la forza di Ambiente Servizi.

Ecco perché, con anticipo rispetto a una presunta data nella quale si andrà a discutere una fusione (potrebbe essere anche il prossimo anno), il sindaco di Pordenone sta pensando a come evitare di essere fagocitato da quell'operazione che, dal punto di vista politico, è a dir poco importante. Ecco perché, così come Ambiente Servizi, Gea sta cercando di attirare a sé, per quanto riguarda la gestione della raccolta dei rifiuti, i Comuni della pedemontana e della montagna pordenonese oggi legati a Snua. Realtà piccole, come quella di Erto e Casso, ma anche densamente popolose e strategiche come, per esempio, quella di Maniago.

SCONTRO POLITICO
La partita è tutta politica e si accenderà, probabilmente, già all'indomani delle prossime elezioni amministrative. Con Fratelli d'Italia che, forte del proprio consenso, punterà a guidare le operazioni. Ambiente Servizi, al momento, si trova a dover fare i conti con divisioni interne (tra sindaci) che non hanno ancora portato, per esempio, alla nomina del nuovo presidente dell'assemblea. Il ruolo spetterebbe ad Alberto Bernava, sindaco di San Vito, che andrebbe così a sostituire il decaduto Antonio Di Bisceglie. Ma sul primo cittadino del Comune dell'Amalteo peserebbero, in particolare, le posizioni contrarie al progetto di ampliamento della Kronospan nella Zona industriale Ponte Rosso. Quindi anche l'ultimo incontro ha sortito una fumata nera: l'assemblea, dopo un discusso dibattito, ha inteso su sollecitazione di alcuni sindaci rinviare il punto con l'auspicio che si possa trovare una soluzione unanime.

LA RIORGANIZZAZIONE
Riguardo gli aspetti operativi societari, il presidente Renato Mascherin ha trattato il tema della composizione delle tariffe e quello, strategico, delle linee guida sulla comunità montana. Proprio per ciò che concerne il tema della proposta di coinvolgimento dei nuovi Comuni della montagna, Mascherin ha ricordato come siano state contattate le due comunità del Friuli Occidentale (Prealpi friulane e Dolomiti friulane). Questo al fine di proporre una scheda di servizio che rappresenti, con chiarezza, i servizi e i relativi costi per tutti i 21 comuni interessati. Sarà quindi necessario prevedere, se il progetto andrà in porto, una sede da realizzare nello Spilimberghese. Mascherin ha evidenziato la fattibilità del progetto da parte della società (avendo la disponibilità di risorse umane, tecniche, tecnologiche e mezzi), essendo «solida e con risorse finanziarie adeguate». Il progetto impatterà sul business plan 2023-2025, che sarà approvato dall'assemblea intercomunale. «Nella zona montana - ha continuato - si potranno conseguire dei risparmi attraverso la digitalizzazione». L'assemblea ha quindi dato ampio mandato al presidente ad avviare il progetto, ritenendolo «strategico anche in vista di una potenziale creazione di una società unica in Friuli Occidentale». Sei i sindaci che sosterranno fattivamente Mascherin: Ferrarin, Sarcinelli, Papais, Bernava, Spagnol e Della Toffola. Il presidente di Ambiente Servizi ha promesso che porterà avanti «con determinazione» il progetto della montagna insieme al Cda e a tutti i sindaci soci di Ambiente Servizi.
 

Ultimo aggiornamento: 13:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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