Pronto soccorso senza dottori, in corsia arrivano i medici di famiglia

Giovedì 12 Gennaio 2023 di Marco Agrusti
Pronto soccorso senza dottori, in corsia arrivano i medici di famiglia

Conoscendo la difficoltà estrema che entrambi i comparti sono chiamati a fronteggiare, sembrerebbe una partita tra poveri. Ma al momento altre soluzioni sembrano non essercene, visto che le specialità vengono snobbate dai laureati e l'alternativa sarebbe quella di privatizzare - di fatto - il servizio affidandolo a cooperative esterne. E allora al Pronto soccorso in difficoltà vanno in aiuto i medici di medicina generale. Ma come, non erano anche loro ai minimi storici e a caccia di nuove leve per evitare di lasciare a piedi i pazienti? Certo, è così e le difficoltà restano, ma la possibilità che si è aperta grazie a un accordo tra la Fimmg (Federazione italiana dei medici di medicina generale) e l'Azienda sanitaria del Friuli Occidentale non poteva non essere colta. Grazie a un corso, infatti, i medici di base potranno dare una mano anche loro ai colleghi del Pronto soccorso.

Vediamo come e per quanto.


Medici di base in Pronto soccorso, il corso


Il patto non è altro che un'integrazione all'accordo nazionale del 28 aprile del 2022, che definisce i compiti del medico di emergenza sanitaria territoriale. Si parla di quei dottori di cui ormai il nostro territorio era di fatto sguarnito, ma su cui ora grazie a un nuovo corso potrà nuovamente contare. C'è un comma, nello specifico, che sostiene che i medici di emergenza territoriale possano «collaborare, per il tempo in cui non sono impegnati in compiti propri dell'incarico, nelle attività di primo intervento dei presidi territoriali delle Aziende sanitarie e nelle strutture di Pronto soccorso degli ospedali». Aperta anche la possibilità di «operare interventi di assistenza e di soccorso avanzato su mezzi attrezzati e auto mediche». È stato proprio basandosi su questa apertura, che ad AsFo e Fimmg del Friuli Venezia Giulia è stata spianata la strada per una collaborazione più stretta tra i medici di medicina generale e il reparto di Pronto soccorso, per garantire magari anche un semplice ricambio ai professionisti dell'urgenza ormai usurati dai turni massacranti descritti anche dal presidente dell'Ordine.


Carenza di organico


L'AsFo parte da una constatazione: «È stata valutata la grave carenza di organico nella dirigenza medica e in particolare del personale medico assegnato a Pronto soccorso e Medicina d'urgenza». Su queste basi è stato siglato un accordo, anche economico, per dare una mano ai reparti d'emergenza. E i medici disponibili non saranno soltanto due, cioè quelli che nel Friuli Occidentale fanno attualmente parte della stringata emergenza territoriale. Ce ne sono infatti altri dodici che stanno ultimando il corso necessario ad aggiungere alle proprie competenze da medico di medicina generale anche gli elementi dell'emergenza e dell'urgenza. Certo, potranno essere a bordo delle auto mediche che seguono le ambulanze nei casi più gravi, ma soprattutto potranno coprire anche dei turni nei Pronto soccorso degli ospedali. Ed è il dettaglio più importante di tutta la questione.


Il contratto dei medici


Gli ultimi corsi di questo tipo erano stati messi in campo addirittura una ventina di anni fa, ma ora sono tornati più che mai necessari per tamponare i buchi dell'urgenza. Il medico di medicina generale che presterà il suo servizio in Pronto soccorso oppure a bordo di un auto medica continuerà ad essere un professionista convenzionato, cioè a mantenere lo stesso trattamento contrattuale da medico di base e non da dipendente della singola Azienda sanitaria. Sono previste ovviamente delle remunerazioni aggiuntive, che sono figlie dell'accordo siglato dalla Fimmg e dall'Azienda sanitaria del Friuli Occidentale. Si articolano in base a due funzioni: le operazioni nei Pronto soccorso aziendali e la garanzia delle attività della Sores, quindi la presenza sulle auto mediche. In entrambi i casi si parla di almeno sei turni da 12 ore, anche frazionabili.
 

Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 10:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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