PORDENONE - Lo ha trovato la madre. L'ha preso tra le braccia e lo ha visto morire. Gli operatori del 118, arrivati poco dopo, hanno fatto di tutto per rianimarlo, ma non c'è stato nulla da fare. Un ragazzino di 15 anni si è ucciso nella propria cameretta a Pordenone. Nessuna traccia del perché: non c'erano lettere, non ci sono spiegazioni apparenti al gesto.
Il ragazzo di origine moldava, residente con la famiglia in città, non era andato a scuola e si era chiuso in camera sua. La madre lo ha chiamato più volte, poi deve aver capito che qualcosa non andava e ha sfondato la porta a spallate. Lo ha trovato che non respirava. Con alcune vicine di casa ha provato a rianimarlo, poi sono arrivati gli operatori del 118. Non c'è stato nulla da fare.
Nell'edizione del Gazzettino di Pordenone in edicola giovedì 09 aprile
Ultimo aggiornamento: 22:55
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il ragazzo di origine moldava, residente con la famiglia in città, non era andato a scuola e si era chiuso in camera sua. La madre lo ha chiamato più volte, poi deve aver capito che qualcosa non andava e ha sfondato la porta a spallate. Lo ha trovato che non respirava. Con alcune vicine di casa ha provato a rianimarlo, poi sono arrivati gli operatori del 118. Non c'è stato nulla da fare.
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