Savio sempre più "inclusiva": con la ripartenza aumenta il lavoro affidato alle coop sociali

Lunedì 17 Maggio 2021 di Emanuele Minca
Un'immagine d'archivio della storica società meccanotessile Savio a Borgomeduna

PORDENONE Da un lato una multinazionale che distribuisce le sue macchine tessili in tutto il mondo, dall’altra le cooperative sociali del territorio, che danno lavoro alle persone fragili: due mondi all’apparenza lontani ma che da 30 anni in provincia di Pordenone sanno invece dialogare con reciproca intesa, creando sviluppo economico e promozione sociale. Protagonisti di questa bella storia le cooperative sociali Futura di San Vito al Tagliamento e Il Piccolo Principe di Casarsa della Delizia e Savio Macchine Tessili, storica azienda manifatturiera di Pordenone.
LE COOPERATIVE
Infatti, il gruppo multinazionale che produce macchine tessili, con sensibilità sociale, da un trentennio affida parte delle commesse di assemblaggio alle due cooperative sociali che si occupano di inserire nel mondo del lavoro persone con disabilità o con svantaggio sociale, le quali altrimenti sarebbero tagliate fuori sia da occasioni remunerative sia da momenti di integrazione sociale. Si tratta di numeri importanti: gli occupati in entrambe le realtà cooperative, per le sole commesse Savio, sono oltre una trentina, di cui il 40% con svantaggio sociale. Un esempio di come si possa creare occupazione, favorendo il protagonismo di lavoratori con fragilità. Proprio per fare il punto sulla collaborazione, anche a fronte dei cambiamenti dettati nell’ultimo anno dalla pandemia e dalla ripresa che si prevede lungo il corso del 2021, c’è stato recentemente un incontro tra i vertici delle tre realtà. «Dal punto di vista della qualità e del servizio non cambia nulla tra lavorare con una coop sociale e un altro fornitore - fanno sapere Mirco Zin, responsabile delle Risorse umane e Mauro Morellato, responsabile dell’Ufficio acquisti per Savio -: la differenza la fanno la presenza nel territorio e una sensibilità verso la fragilità delle persone da sempre presente all’interno dell’azienda». “Non possiamo non ringraziare Savio che - hanno commentato Luigi Cesarin, presidente de Il Piccolo Principe e Gianluca Pavan, presidente di Futura - grazie alla continuità delle commesse che ci ha garantito lungo questi trent’anni, ci ha permesso di far crescere sul territorio una forte vocazione inclusiva, in particolare verso la disabilità e lo svantaggio. Abbiamo infatti potuto contare sulla fiducia di un soggetto di riferimento come Savio che ci ha permesso di portare avanti progetti, servizi e iniziative a favore di un numero sempre maggiore di persone fragili».
LA RIPRESA
Una collaborazione che, grazie alla ripresa economica dei primi mesi dell’anno, prosegue nel 2021 con ancora più slancio, tanto che in alcuni casi è aumentato il numero degli occupati, alcuni inseriti con contratto a chiamata. «Nel passato – spiega Mirco Zin - l’attività di assemblaggio delle macchine era più parcellizzata sia all’esterno che all’interno dell’azienda e ciò rendeva più semplice sia riuscire ad affidare questi compiti alle coop sociali sia accogliere internamente un numero maggiore di persone con disabilità.

Con l’evoluzione del prodotto siamo stati costretti a modificare questo genere di approccio. Per quel che è stato possibile, però, abbiamo cercato di conservare questo rapporto con le cooperative che riteniamo ci valorizzi e favorisca il territorio. E finché ce ne sarà la possibilità, speriamo di poter continuare su questa strada».

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