Scuola e pubblico impiego, vanno in pensione mille persone

Venerdì 3 Marzo 2017 di Valentina Silvestrini
Scuola e pubblico impiego, vanno in pensione mille persone
PORDENONE - A dare speranza di assunzione, specialmente nella scuola, sono i pensionandi. Tra lavoratori dipendenti del Ministero dell’Istruzione, nella sanità e nel pubblico impiego, solo nella provincia di Pordenone si stima che entro il 2017 potrebbero concludere il proprio ciclo lavorativo “circa un migliaio di persone, per effetto delle novità introdotte dalla finanziaria” spiega Gianfranco Dall’Agnese referente del sindacato scuola Flc Cgil. Molti movimenti in termini di risorse umane avverranno nella scuola visto che la fotografia che descrive i lavoratori di ruolo di questo specifico settore indica che sono per lo più over 50 e soprattutto donne.
Nelle scuole pubbliche della provincia, dall’infanzia alle superiori, sono impiegati a tempo indeterminato 4358 persone tra docenti bidelli, amministrativi e tecnici ausiliari.
Gli insegnanti sono 3589 di cui ben il 79% sono donne e il 56,70% hanno più di 50 anni, percentuale quando si parla dei 927 tra gli Ata (collaboratori, tecnici e amministrativi) over 50 che sono l’80,6%. Il dato si spiega col fatto «che questi lavoratori spesso trovano impiego nella scuola come seconda scelta, dopo aver perso il lavoro (ad esempio ex operai)» prosegue Dall’Agnese.
Il conteggio dell’età dei lavoratori della scuola non tiene conto però di tutti i giovani che da anni lavorano negli istituti scolastici di Pordenone ma che ancora sono precari, e sono chiamati a coprire supplenze e sostituzioni. Personale che guarda con speranza ai pensionamenti con la speranza di per prendere il posto dei lavoratori anziani. Il turn over potrebbe aumentare se si considerano le recenti novità in materia di anticipo pensionistico (Ape) che rende flessibile l’età pensionabile per i dipendenti pubblici a partire dal primo maggio. Gli insegnanti della scuola che in quella data avranno i requisiti per poter chiedere pensionamento anticipato (rinunciando però a parte della propria pensione) saranno 255 già quest’anno, per un totale di 405 nel biennio 17-18.
A questi si aggiungono i 90 lavoratori Ata (145 nel biennio). Senza considerare le potenziali richieste di pensionamento anticipato dell’opzione donna o lavoratori precoci. Quanto all’età media, i docenti di ruolo più anziani si trovano nelle scuole secondarie superiori (il 69,6%) seguiti paradossalmente dalle docenti delle scuole dell’infanzia pari al 61,7% visto che i posti di lavoro nelle materne sono considerati usuranti e sono ricoperti al 100% da donne. Alle elementari le donne sono circa il 97% degli insegnanti, il 54% sono lavoratori over 50. Sono il 57,44% i lavoratori con più di 50 anni alle scuole medie, dove circa l’80% sono donne, percentuale che scende al 63% di quote rosa nel corpo docente delle superiori, dove però si registra il livello massimo di età.
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