Sparite 160 opere d'arte del Comune, scatta l'esposto in Procura

Venerdì 21 Giugno 2019 di Lara Zani
L'interno del Museo a palazzo Ricchieri
3
PORDENONE - Arriva in Procura il caso delle opere d’arte di proprietà del Comune che, stando all’inventario stilato nel 2013, sembrerebbero scomparse. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Samuele Stefanoni, ha infatti presentato un esposto-denuncia con una richiesta di parere sulla vicenda. All'appello mancherebbero circa 160 pezzi, alcuni ritrovati, altri ancora no.  Il patrimonio artistico comunale, sottolinea Stefanoni, comprende  numerose opere d’arte, documenti storici e preziose collezioni di proprietà (oltre a quelle in prestito o comodato), per lo più custodite nei magazzini e nei depositi cittadini.  E' il caso dei 41 capolavori del Novecento della Collezione Ruini (acquisita nel 2000 grazie a un consistente contributo regionale ad hoc) che comprende opere di Fontana, Picasso, Braque, Afro, Dubuffett, Chagall, De Chirico, Guttuso, Sironi. L’elenco completo comprende delle opere di proprietà, oltre duemila: dipinti, disegni, sculture, ma non solo. Periodicamente viene effettuata una ricognizione inventariale, e così avvenne nel 2013, quando l’allora Conservatrice del Museo cittadino Isabella Reale intraprese una indagine inventariale dalla quale emersero per la prima volta importanti, numerosi e ingenti ammanchi: circa 160, tra i quali opere di Amalteo, Grigoletti, Pizzinato, Bordini, Zuccheri, Florian, Licata, Zigaina. Reale, secondo la ricostruzione del consigliere comunale, “si premurò di segnalare la ricorrente mancanza delle necessarie pratiche e sottoscrizioni di comodato d’uso negli atti amministrativi a supporto dei servizi di registrazione e di custodia. A questo documento fece poi seguito una segnalazione alla Procura della Repubblica da parte del Comune di Pordenone, datata 28 febbraio 2014”.
LE RICOGNIZIONI
Nel frattempo, sono state fatte ulteriori ricognizioni inventariali, l’ultima delle quali lo scorso 21 dicembre. All’inizio di marzo di quest’anno il Movimento 5 Stelle di Pordenone ha depositato una interrogazione scritta nella quale chiedeva copia della segnalazione alla Procura e un aggiornamento sugli ammanchi denunciati, sollecitando inoltre una segnalazione alla Soprintendenza ai beni culturali. Dalla risposta degli uffici comunali è emersa la conferma di gran parte degli ammanchi: solo 35 opere, fra quelle indicate come scomparse, sono state ritrovate, e si tratta per lo più di documenti storici minori che erano finiti in altre sedi comunali. Quanto alle sparizioni, alcune - stando alla risposta - sarebbero da far risalire addirittura alla prima guerra mondiale. Contemporaneamente è stato depositato un accesso agli atti con il quale è stata chiesta copia delle ricognizioni inventariali effettuate in seguito nel corso degli anni sotto le diverse direzioni, nonché rassicurazioni in merito allo stato conservativo della preziosa Collezione Ruini, ad oggi non esposta in alcuna sala comunale.
CONSIGLIERE
“Ci siamo adoperati infine - continua Stefanoni - per depositare una richiesta di convocazione della commissione Cultura, al fine di essere informati sullo stato di conservazione del nostro patrimonio artistico e valutare un sopralluogo con esperti del settore. Non abbiamo però avuto risposta né alla richiesta di accesso agli atti né a quella di convocazione della commissione, nonostante i solleciti e il termine di 10 giorni da Regolamento del Consiglio Comunale per ottemperare le richieste dei Consiglieri. Abbiamo pertanto oggi depositato in Procura un esposto».
Lara Zan
Ultimo aggiornamento: 08:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci