Addio stadio Bottecchia il Pordenone va a Fontanafredda. Ma servono soldi

Venerdì 15 Aprile 2022 di M.A.
Addio Bottecchia il Pordenone va a Fontanafredda. Ma servono soldi

PORDENONE - Addio al Bottecchia, da ieri mattina è partita la missione per far giocare le partite casalinghe del Pordenone calcio per la stagione 2022-2023 al Tognon di Fontanafredda.

Servono infatti altri soldi anche per l'impianto nell'hinterland e dovranno essere cercati in Regione. Novità anche per il nuovo stadio in città: si partirà da un partenariato pubblico privato, che per arrivare a intercettare i bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza dovrà contenere una quota privata al 51 per cento e una partecipazione pubblica al 49 per cento. E tutte le attenzioni a questo punto sono concentrate sugli investitori (i gruppi sono almeno tre, di cui due stranieri) che hanno messo gli occhi sul club di Mauro Lovisa.


IL VERTICE


Ieri le due parti si sono parlate. Il sindaco Alessandro Ciriani e il presidente del Pordenone Mauro Lovisa si erano dati appuntamento dopo la riunione di giunta. Due le partite da giocare, entrambe decisive: la collocazione sportiva del Pordenone che affronterà (con ogni probabilità in C) il prossimo campionato e il destino futuro del club in città, quindi il nuovo stadio. «Abbiamo convenuto con il presidente Lovisa - ha spiegato senza mezzi termini il primo cittadino di Pordenone - di percorrere la strada che porta all'utilizzo dello stadio Tognon di Fontanafredda e di avviare quindi un dialogo con la società della cittadina». E il Bottecchia? «Purtroppo lo stadio cittadino - ha proseguito Ciriani - è messo decisamente peggio. È rotto l'impianto di irrigazione e mancherebbero anche le strutture dedicate alla sicurezza, oltre alle condizioni del campo. Troppi costi, quindi». Il velodromo non sarà riutilizzato e rimarrà la casa del ciclismo su pista.


ALTRE OPERE


Ma anche andare a Fontanafredda ha il suo costo. Non bastavano i 2,5 milioni già messi dalla Regione (giunta Serracchiani) per riqualificare l'impianto? Non più. Servono almeno altri 300-400mila euro per permettere al Pordenone di giocare il prossimo inizio di stagione al Tognon. «Le opere - spiega Ciriani - comprendono l'installazione dei tornelli, l'allestimento della sala dedicata al gruppo operativo sicurezza, le telecamere». Per questo, subito dopo aver incontrato il presidente Lovisa, il primo cittadino di Pordenone ha fatto tappa in Regione. «Chiederemo all'amministrazione Fedriga i fondi necessari a compiere gli ultimi lavori a Fontanafredda - ha anticipato - nella speranza di poterli rintracciare nell'assestamento di bilancio». Quindi nella mini-manovra dell'estate. «Il presidente Lovisa - ha aggiunto Ciriani - ci ha annunciato che invece i primi turni della prossima Coppa Italia si giocheranno ancora al Teghil di Lignano».


IL FUTURO


Ma si è parlato anche di nuovo stadio, nel vertice tra il sindaco e il patron dei neroverdi. Con delle novità. Resta fisso l'obiettivo di intercettare i bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma c'è un tassello in più. «Il progetto - ha chiarito il sindaco Ciriani - dovrà essere sostenuto da un partenariato tra pubblico e privato, dove a risultare proponente dovrà essere il privato, con una quota del 51 per cento dell'opera. Il restante 49 per cento, invece, sarà di competenza del pubblico». Dopodiché si andrà a bando, con il privato proponente che avrà un diritto di prelazione nei confronti di eventuali altri concorrenti». Il nuovo stadio, quindi, dovrà partire da un impulso privato. Solo così si potrà unire anche il pubblico. «Ma abbiamo ricevuto rassicurazioni dal presidente Lovisa a proposito della presenza di più gruppi interessati al Pordenone Calcio». L'ennesima conferma che qualcosa stia davvero bollendo in pentola a livello societario. Con lo stadio all'orizzonte.

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