Alza la gonna alla ex e la palpeggia, podista condannato per violenza

Martedì 16 Giugno 2020
Alza la gonna alla ex e la palpeggia, podista condannato per violenza
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PORDENONE - Camminava portando la bicicletta a mano, quando l'ex fidanzato l'ha raggiunta alle spalle, le ha alzato la gonna e l'ha palpeggiata dicendole una frase volgare. È successo tutto velocemente. Lui, un podista che si stava allenando, ha proseguito la sua corsa fino a un ponte, dove ha atteso la donna masturbandosi. L'uomo ha probabilmente concluso il suo allenamento senza sospettare che nella caserma dei carabineri di Polcenigo la donna stava presentando denuncia. Era l'8 agosto dello scorso anno. Il Codice rosso era appena entrato in vigore e la Procura accelerò su accertamenti e raccolta di testimonianze. Ieri, nell'udienza del gup Rodolfo Piccin, il procedimento penale aperto per violenza sessuale si è concluso con un patteggiamento. La pena concordata tra il pm Federico Facchin e l'avvocato Chiara Coden è stata quantificata in un anno. Alla parte civile, tutelata dall'avvocato Roberto Cescutti, sono state riconosciute spese legali per 1.200 euro.
L'AGGRESSIONE
Tra la coppia la relazione era finita da un anno con tensioni e reciproche molestie. Quando la incontrò per caso nella zona di Polcenigo, l'uomo, un podista di 47 anni che abita a Brugnera e si stava allenando, l'ha aggredita sessualmente. È scattato un Codice rosso, uno di quei casi di violenza contro le donne che in Procura ha la massima priorità. I carabinieri di Polcenigo hanno ricostruito l'aggressione consentendo alla Procura di prendere provvedimenti. Al podista era stata applicata la misura cautelare del divieto avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi dalla stessa abitualmente frequentati con l'obbligo di mantenersi ad almeno 500 metri di distanza. 
LA TESTIMONE
Ad accusarlo non c'era solo l'ex fidanzata. Il giorno dell'aggressione ha molestato la donna con un'azione repentina che è stata notata anche da una testimone. Una testimone che i carabinieri hanno rintracciato e che ha confermato il racconto della vittima. Tutto coincideva. Anche il podista è stato riconosciuto. Con questi elementi la Procura aveva chiesto la misura cautelare.
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