Si avvicina sempre di più. Per la precisione ora la minaccia è distante meno di 350 chilometri. Ma non è tanto la misurazione in linea d’aria, il vero problema. Il fatto è che questo nemico invisibile viaggia con il suo ospite, in un mercato fatto di continui movimenti. E adesso l’incubo è tornato: si chiama peste suina e minaccia uno dei settori trainanti dell’economia regionale, tanto da indurre le autorità a stabilire - da ieri - il blocco sanitario a tutte le movimentazioni dei capi di bestiame di razza suina sul territorio del Friuli Venezia Giulia.
IL CASO
L’infezione da peste suina è quasi una sentenza capitale per il bestiame che ne viene colpito.
I DETTAGLI
«A titolo cautelativo - si legge nella nota diffusa dalla Confederazione agricoltori - al fine di preservare lo stato sanitario, le movimentazioni dei suini provenienti da Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Liguria dovranno essere notificate dagli operatori al servizio veterinario delle Aziende sanitarie almeno 48 ore prima dell’arrivo in stabilimento. Inoltre - prosegue la nota - tutte le partite di suini inviate verso la regione Friuli Venezia Giulia dovranno essere accompagnate da attestazione di avvenuto controllo sanitario, ai fini del rilievo di sintomatologia riferibile alla peste suina, eseguito nelle 48 ore precedenti il carico». Una forte preoccupazione sull’avanzare della peste dei suini è presente tra gli allevatori friulani.
RIPERCUSSIONI
Così, Franco Clementin, presidente della Cia Fvg – Agricoltori Italiani, ha preso carta e penna e ha scritto all’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche, Stefano Zannier, formulando la richiesta di un incontro urgente «al fine di affrontare la problematica nel suo complesso e anche adottare gli strumenti collaborativi ritenuti più idonei per contenere il rischio di diffusione del contagio». L’infezione contro la quale non c’è difesa, è già passata dalla popolazione selvatica dei cinghiali a quella allevata dei suini. Oltre al sequestro dell’azienda in questione, nella zona entro 10 chilometri dagli allevamenti in cui sono state riscontrate positività alla peste suina, sono state vietate tutte le movimentazioni di suini, sia in ingresso che in uscita. Ecco, dunque, la richiesta di Clementin, «vista la rilevanza che il comparto suinicolo riveste per la regione Friuli Venezia Giulia«, con 150 allevamenti coinvolti nella sola filiera del prosciutto di San Daniele per un valore alla produzione della Dop che supera i 300 milioni di euro.
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