Paola, 53 anni, dai laboratori di Cambridge alle capre di Poffabro

Sabato 20 Febbraio 2021 di Francesca Giannelli
Da Cambridge alla Val Colvera, per allevare capre: è la storia della ricercatrice Paola Zaccone, 53 anni, una ventina dei quali trascorsi nelle più prestigiose università del Regno Unito
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Da Cambridge alla Val Colvera, per allevare capre da cashmere. È l’insolita storia di Paola Zaccone, 53 anni, dei quali una ventina trascorsi in una delle più prestigiose università del Regno Unito come ricercatrice.

Friulana da parte di madre, in parte cresciuta a Poffabro, Zaccone ha sempre mantenuto ben saldo il legame con il paesino, fino a lasciare l’università britannica per rientrare in Friuli.

Dopo la ricerca a Cambridge qualche anno a casa, prima di prendere la decisione definitiva. «Dovevo decidere se rientrare in Inghilterra – racconta – o se fermarmi qua e cosa fare, ma la volontà di rimanere a Poffabro era forte». Da qualche anno le ricerche non professionali vertevano sulle capre, ritenute particolarmente interessanti anche come animale da compagnia: proprio mentre si trova a Poffabro arriva in regalo una capretta, da allattare con biberon e allevare. Storicamente associate all’immagine del diavolo, le capre hanno invece sempre affascinato la ricercatrice friulana, e la cucciola arrivata non ha fatto altro che confermare il suo pensiero.IL PRIMO ALLEVAMENTO

L’idea di consolidare l’esperienza della capretta da compagnia in un primo piccolo allevamento è arrivata dopo l’incontro con Tatiana Sbaragli: veterinaria a Codroipo, tra i pochi esperti di allevamento caprino in regione; una toscana arrivata in Friuli per fare ricerca e poi trapiantata nel profondo Nordest, per curare gli animali. La piccola capretta ha rischiato la vita, a causa di un blocco ruminale, così la chiamata alla veterinaria, poi diventata amica e socia, ed ecco il collegamento con la Toscana. È stato l’allevamento Chianti Cashmere di Nora Kravis a ispirare principalmente le future allevatrici, che dopo un viaggio nella regione famosa per il vino, sono tornate a casa con un piccolo tesoro di tre femmine e un maschio: Donald, Melania, Bianchina e Gigia. «Nel viaggio di ritorno, di arrivo in Val Colvera per le nuove abitanti, il maschio ha pensato bene di darsi da fare, così dopo qualche mese sono nate Donaldino, Virgola e Nocciolina». 


CAPRE A POFFABRO
Il sogno, restare a vivere a Poffabro e trovare un’attività diversa da quella dell’università, tra laboratori e studi, si concretizza, con la famiglia caprina in aumento. «Le capre nella montagna friulana ci sono sempre state – spiega Zaccone – ogni casa aveva una piccola stalla a fianco. Se si osserva bene, le misure delle stalle sono piccole, quindi non adatte ai bovini. Certo non erano capre cashmere, qui c’era una sottospecie di capra alpina comune; noi ci siamo rivolte alle cashmere perché più adatte alle nostre esigenze». Il progetto vorrebbe allargare gli orizzonti dal singolo allevamento Friul Cashmere: «Sarebbe interessante diffondere l’allevamento tra famiglie e aziende agricole: belli da vedere, simpatici e versatili, possono essere allevati come animali da compagnia o come animali da reddito. L’allevamento delle capre cashmere presenta infatti, oltre alla produzione di fibra, diverse opportunità di sviluppo economico rurale montano, legato al territorio e al turismo. Queste capre possono essere impiegate per svolgere diverse attività come ad esempio: l’eco sfalcio, il goat trekking, la produzione di prodotti a base di latte (compresi i cosmetici) e infine il letame». Un allevamento diffuso che porti al territorio una ricchezza altrettanto allargata. 
FRIUL CASHMERE
Per le ormai socie Zaccone e Sbaragli arriva nel 2019 l’opportunità di acquistare un gregge di una quarantina di capi, che segna l’avvio del progetto Friul Cashmere l’anno successivo. «Il 2020 non è stato proprio l’anno migliore per avviare un’attività: il Covid-19 rallenta e posticipa molti dei nostri lavori; in questi giorni aspettiamo l’arrivo del filato lavorato dalla raccolta dello scorso ann». Ma l’atmosfera che si respira a casa Zaccone a Poffabro, dove è custodito il primo nucleo di poche capre e nel pascolo di Frisanco, a pochi passi dal centro storico, con il gregge rinchiuso ora tra recinti per difendersi dall’arrivo del lupo, è un’altra: è quella della fatica sì, ma soprattutto dell’entusiasmo per la nuova attività, che offre mille opportunità di lavoro. È il “vello d’oro”, la lana morbidissima di questi animali che si gonfiano d’inverno per proteggersi dalle rigidità del clima e che costa quasi come l’oro, ma sono anche le passeggiate nei boschi della Val Colvera, in compagnia delle simpatiche capre, la possibilità di coinvolgere più persone nell’allevamento, le attività per scuole e famiglie, così alle socie si aggiungono due collaboratori, per fare rete e ampliare gli obiettivi.
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Ultimo aggiornamento: 12:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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