Omicron, incubo quarantene in Fvg: a rischio fabbriche, scuole, commercio

Martedì 28 Dicembre 2021 di Marco Agrusti
Omicron, incubo quarantene in Fvg: a rischio fabbriche, scuole, commercio

PORDENONE -  Più di 8.500 persone sono in isolamento perché positivi al Covid.

Spesso senza sintomi, ma costretti a casa. Almeno il triplo, attualmente, è sottoposto alla misura della quarantena dopo il contatto con un positivo. E i numeri, a causa della corsa della variante Omicron, sono destinati non ad aumentare, ma a schizzare letteralmente verso l'alto. E anche senza conseguenze (si spera) sul sistema sanitario, il risultato sarebbe quello di un mezzo disastro economico nel mezzo della ripresa. Sì, perché con decine di migliaia di persone costrette a casa, anche se vaccinate, si rischierebbe di fermare le fabbriche, sospendere l'attività di negozi, bar, ristoranti. Ma anche di tornare di fatto alla didattica a distanza a scuola.


LA SFIDA

Omicron porterà tanti contagi. E ogni caso accertato genera quarantene. C'è chi può ricorrere allo smart working, ma non è possibile portare a casa il tornio di una fabbrica o una linea di produzione. L'allarme l'ha lanciato ieri il segretario regionale della Cgil, Villiam Pezzetta. «Gennaio e febbraio saranno difficilissimi - premette -. I mesi più duri. Ci prepariamo a una nuova emergenza, con il rischio che alcuni settori possano subire rallentamenti improvvisi, stavolta non dovuti a un lockdown che non ci sarà, ma alle quarantene. In parte è un fenomeno che vediamo già in questi giorni. Il problema colpirà più le aziende medio-piccole, con poche possibilità alternative in caso di assenze di più addetti nello stesso momento. Dovremo pensare immediatamente a dei piani alternativi con gli imprenditori». Ma l'allarme è suonato forte anche nelle altre categorie economiche: dai negozi ai bar, dai ristoranti agli artigiani. Tutti sono alle prese con il rischio di bloccare il proprio lavoro a causa degli isolamenti e delle quarantene. Non è da meno la scuola, che a inizio gennaio potrebbe ripartire in formato monco a causa di classi decimate dai provvedimenti coercitivi e dai contagi.


LA POLITICA

Il pericolo è reale. Di fatto si tratterebbe di un parziale lockdown mascherato, deciso dalle norme sulle quarantene e non dai decreti. Ed è per questo che nelle ultime ore si sta muovendo anche la politica regionale. In particolare il presidente Massimiliano Fedriga, che ha davanti a sé l'ennesima missione da coordinatore degli altri governatori: convincere il governo a rivedere le norme sulla quarantena. Con un solo obiettivo: tutelare i cittadini immunizzati. «Condivido la riflessione che vada rivista la quarantena per i vaccinati. Massima sicurezza senza bloccare il Paese», ha scritto il numero uno della giunta regionale sul suo profilo Twitter. Ancora non è chiaro quale sarà la proposta concreta da presentare sul tavolo della cabina di regia: una quarantena breve per i vaccinati oppure proprio la rimozione della misura, che resterebbe per i no-vax e per i contagiati. Sono ore cruciali, perché Omicron lascia poco tempo.
 

Ultimo aggiornamento: 12:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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