Piancavallo. Omicidio di Giulia Cecchettin e la telecamera al buio: il piano della Prefettura perché non succeda più

Lunedì 20 Novembre 2023 di Marco Agrusti
Il lettore di targhe di Piancavallo

PIANCAVALLO - Anche una tragedia immane come la morte violenta della 22enne Giulia Cecchettin può diventare una lezione. E la provincia di Pordenone è pronta ad accelerare per dimostrare di averla imparata in fretta. Il corretto funzionamento del lettore delle targhe posizionato all’ingresso di Piancavallo non avrebbe salvato la vita a Giulia. Ma avrebbe potuto accorciare la fuga di Filippo Turetta, arrestato ieri in Germania per l’omicidio dell’ex fidanzata.

Se il dispositivo avesse inviato in tempo reale i dati relativi al passaggio della Fiat Grande Punto, la macchina delle ricerche si sarebbe mossa in anticipo. Ed è anche per questo che la Prefettura di Pordenone metterà in campo un’operazione lampo: i lettori di targhe in possesso di requisiti tecnologici moderni saranno collegati con la banca dati del sistema nazionale targhe e con il centro elettronico della Polizia di Stato di Napoli. Lo ha assicurato il prefetto pordenonese, Natalino Domenico Manno. 


L’OPERAZIONE


«La telecamera dotata del lettore di targhe di Piancavallo - ha confermato ieri il sindaco di Aviano - era l’unica che la scorsa settimana non trasmetteva correttamente i dati al sistema centrale. Le altre del paese lo facevano». Un problema unicamente legato alla connessione tra il dispositivo e la “casa madre”. «L’operazione - ha spiegato ieri il prefetto Manno - prevederà l’installazione di un server nella sala operativa della Questura di Pordenone, che consentirà l acquisizione di tali dati e la trasmissione diretta al centro elettronico di Napoli. Nell’ultimo comitato abbiamo approvato dei progetti chiedendo ai Comuni interessati di presentare la richiesta per l’autorizzazione ministeriale». Gli obiettivi sono due: garantire un parco dispositivi più moderno e assicurare la rete delle telecamere e dei lettori direttamente al controllo del “cervellone” nazionale della Polizia di Stato. «E le diverse sale operative delle polizie locali saranno interconnesse con le sale operative delle forze di polizia», ha continuato il prefetto di Pordenone.


IN QUOTA


Tutti gli altri lettori di targa installati sul territorio di pertinenza del Comune di Aviano funzionavano. O meglio, inviavano correttamente i dati. Solo quella posizionata all’ingresso della località turistica pordenonese era diventata “muta”. Non comunicava più con la centrale della polizia locale. «Un’anomalia - ha spiegato ancora il sindaco di Aviano, Paolo Tassan-Zanin - di cui il comandante della polizia locale del nostro Comune, Edoardo Cellini, si era accorto già la settimana scorsa». E il riferimento è ai sette giorni tra il 6 e il 12 novembre. D’altronde accorgersi di una telecamera che non invia dati è facile, nonché possibile in tempo reale. «Già in quei giorni - ha proseguito Paolo Tassan-Zanin - è stato immediatamente aperto un ticket (cioè una segnalazione, ndr) per provvedere alla soluzione del guasto. Un problema risolto già mercoledì 15 novembre». E il mattino successivo il dispositivo di Piancavallo ha rivelato infatti il passaggio della Grande Punto nera con a bordo Filippo Turetta e il corpo senza vita di Giulia Cecchettin. Un transito datato domenica 12 novembre alle tre del mattino. Auto in entrata a Piancavallo, ma non in uscita. Diretta quindi verso la discesa che porta a Barcis, dov’è stato trovato il cadavere della 22enne. Un buco di connessione che ha in qualche modo contribuito ad allungare la fuga di Filippo Turetta. Una situazione che ora la Prefettura proverà a rendere quasi impossibile in futuro. 

Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 13:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci