Natale in zona rossa a Pordenone: strade deserte, domina il silenzio. Il vescovo in duomo: «Giorni di angoscia e speranza»

Venerdì 25 Dicembre 2020 di Redazione
Corso Vittorio deserto a Pordenone

PORDENONE - «L'opposizione tra le tenebre e la luce ci aiuta a comprendere quello che accade oggi nel nostro cuore: un'esperienza di angoscia e speranza che viviamo tutti i giorni a causa di questo virus, che colpisce forte».

Con queste parole, il vescovo di Pordenone Giuseppe Pellegrini ha accompagnato i fedeli nella messa solenne celebrata nel duomo di San Marco, in centro città. Nella navata centrale della chiesa simbolo di Pordenone, tante persone. Distanziate, con la mascherina, ordinate all'entrata e all'uscita. All'esterno un'auto dei carabinieri. Alle spalle della vettura con le sirene (spente), il deserto. Il Natale in zona rossa è accompagnato dalla pioggia, che a intermittenza diventa anche diluvio. Corso Vittorio Emanuele è una lingua di ciottoli senza una voce, un passo, un tacco a far rumore sotto i portici. L'unico suono è quello prodotto dalla filodiffusione installata dal Comune per il periodo festivo. Passa musica natalizia, per nessuno. Stesse scene in corso Garibaldi e piazza xx Settembre. Lavora - per asporto - solo qualche pasticceria, e le uniche persone che si incontrano salgono subito in macchina, per raggiungere il pranzo di Natale più strano di sempre. Ci si sposta poi nel quartiere delle Grazie, dove la messa è frequentata da poco più di cinquanta persone: la chiesa è semi-vuota. Viale Treviso, una delle principali porte d'accesso alla città, sembra una stradina di campagna. 

SULLE STRADE

Nelle prime ore del mattino, il traffico risultava praticamente azzerato. Un po' più di movimento a ridosso dell'inizio delle celebrazioni nelle chiese della provincia. Sulla Pontebbana pochissime auto, qualche camion che trasportava beni deperibili. Difficile, visti i movimenti ridotti al lumicino, immaginare una schiera di controlli a tappeto. Si incontra qualche pattuglia, sia sulle arterie principali che in centro a Pordenone. Ma è una presenza discreta, che serve prima di tutto ad avvertire e solo in casi estremi a multare. Le luci, le uniche, arrivano dalle case, dove il pranzo, affidato alla responsabilità di ognuno, può proseguire. Almeno quello, in un Natale surreale. 

Ultimo aggiornamento: 14:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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