Addio al baffo Coassin, il "custode" delle anatre e dei gatti

Martedì 11 Luglio 2023
Antonio Coassin

Da oltre vent'anni sfamava le anatre che popolano le fosse di San Vito, oltre a decine di gatti e cani, affezionati alle sue mani generose. Si è spento domenica, a causa di una malattia, Antonio Coassin, all'età di 74 anni. Originario di Sesto al Reghena, ma con il cuore in Olanda, "Toni" aveva lavorato come piastrellista per una ditta che aveva appalti in tutto il mondo. Si era spostato tra Germania, Francia ed Emirati Arabi, passando per i Paesi Bassi, da cui era rimasto folgorato per i paesaggi, ma soprattutto per l'ordine e la civiltà che aveva trovato.
Nel 2000 era tornato in Italia, da dove, per una serie di vicissitudini, non si era più spostato.

Si era stabilito a San Vito e viveva in una situazione complessa, con la pensione minima.

Quel poco che aveva lo dedicava agli animali. I cittadini lo ricordano in sella alla sua bicicletta, con cui si muoveva quotidianamente per seguire la sua missione, sempre munito di secchi di mais e sacchetti di crocchette.


«L'ho conosciuto poco dopo il suo arrivo a San Vito racconta l'amica Mara Corazzin, attiva nel mondo del volontariato . Per tantissimi anni con Toni abbiamo censito e sfamato tutte le colonie feline presenti sul territorio. Dal 2009, morto il cancelliere di tribunale Ubaldo Ciuccarelli, che nel 1997 aveva contribuito a far sì che i germani reali venissero introdotti nelle fosse, noi ci siamo fatti carico di acquistare il mais e dispensarlo alle papere tutte le mattine».


Operazione che Coassin, chiamato anche il "Baffo", ha compiuto fino ad un paio di mesi fa. Diversi i sanvitesi che in queste ore gli stanno indirizzando messaggi di affetto attraverso i social. «Buon viaggio amico mio scrive qualcuno . Un uomo buono e umile, avevi sempre la bici piena di crocchette per i mici, eri puro di animo». C'è chi ricorda che era incompreso, e a volte «criticato». «Era una persona che si poteva amare o odiare commenta Mara . Poteva sembrare burbero, non accettava regole. Ma chi ha imparato a conoscerlo sa che era di una sensibilità rara».


Per il consigliere comunale Iacopo Chiaruttini era «altruista, generoso nei confronti della comunità e si occupava di compiti che in pochi sono disposti a fare. Una figura così è forse insostituibile». Tanti ripensano al suo «saluto sempre pronto e caloroso, con il sorriso». «Volevi scappare via scrive Mara , ritornare in Olanda dove avevi lavorato per anni e conosciuto una vita migliore. Qua tutto ti è sempre stato stretto e risultato complicato, ma non ti sei mai rassegnato. Ora sei libero Toni di correre dove vuoi e fermarti solo dove respiri la quiete. Ti immagino già in Olanda, tra le strade e la vita che ti hanno sorriso». C.M.

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