PORDENONE - La paura di nuovi attentati terroristici c'è. Tanto che per alcune manifestazioni vengono ormai adottate misure di sicurezza straordinarie. Quelle che saranno presenti domenica a New York per la tradizionale maratona. Si tratta di uno degli eventi sportivi più importanti dell'anno, i 42 chilometri più affascinanti di tutta la stagione, capaci di attirare i sogni di milioni di appassionati e di migliaia di podisti che si cimenteranno sulle strade della Grande Mela. La competizione, tuttavia, potrà vantare di un triste record: il più grande dispiegamento di forze dell'ordine.
Timori percepiti anche da chi, ieri mattina, è partito dall'aeroporto di Venezia con destinazione New York. Si tratta di una piccola comitiva di appassionati delle corse sulle lunghe distanze, tutti residenti nella Destra Tagliamento, che da mesi si sta preparando all'evento del 5 novembre. Hanno investito denaro si parla di costi (a testa) superiori ai 2mila euro tempo e soprattutto sacrifici. Ore ed ore ad allenarsi per riuscire (almeno) a portare a termine la gara.
Ma in parecchi, proprio per la paura di nuovi attentati, hanno preferito rinunciare al viaggio negli States.
Rinunciando così non soltanto al prestigioso pettorale-gara ma soprattutto a qualsiasi forma di rimborso. Per un gruppo che ha deciso di dare forfait, ce n'è uno più corposo che alla maratona non intende rinunciare: «Nessun problema, andremo a New York sereni e certi sarà un'esperienza unica. Forse, più di noi, sono preoccupati i nostri familiari». Qualcosa però, al di là della psicosi terrorismo, è cambiato. La maratona di New York, che negli anni passati con il suo fascino aveva attratto decine di podisti del Friuli Occidentale, non attira più come un tempo. Anche per ragioni puramente di costi, gli Stati Uniti sono diventati un'utopia per molti.
Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 09:08
© RIPRODUZIONE RISERVATA Timori percepiti anche da chi, ieri mattina, è partito dall'aeroporto di Venezia con destinazione New York. Si tratta di una piccola comitiva di appassionati delle corse sulle lunghe distanze, tutti residenti nella Destra Tagliamento, che da mesi si sta preparando all'evento del 5 novembre. Hanno investito denaro si parla di costi (a testa) superiori ai 2mila euro tempo e soprattutto sacrifici. Ore ed ore ad allenarsi per riuscire (almeno) a portare a termine la gara.
Ma in parecchi, proprio per la paura di nuovi attentati, hanno preferito rinunciare al viaggio negli States.
Rinunciando così non soltanto al prestigioso pettorale-gara ma soprattutto a qualsiasi forma di rimborso. Per un gruppo che ha deciso di dare forfait, ce n'è uno più corposo che alla maratona non intende rinunciare: «Nessun problema, andremo a New York sereni e certi sarà un'esperienza unica. Forse, più di noi, sono preoccupati i nostri familiari». Qualcosa però, al di là della psicosi terrorismo, è cambiato. La maratona di New York, che negli anni passati con il suo fascino aveva attratto decine di podisti del Friuli Occidentale, non attira più come un tempo. Anche per ragioni puramente di costi, gli Stati Uniti sono diventati un'utopia per molti.
