Liste d'attesa, nei tempi solo una visita su tre: il programma dell'AsFo per risolvere il problema

L'ammissione: "Problemi storici e uscite di personale improvvise"

Martedì 3 Gennaio 2023 di M.A.
Liste d'attesa, regolare solo una visita su tre: il programma dell'AsFo per risolvere il problema

PORDENONE - È il capitolo più importante di un documento che lo diventerà almeno tanto quanto, cioè la programmazione sanitaria dell’AsFo per il 2023. L’allegato è stato pubblicato ufficialmente dalla direzione dell’azienda e contiene un obiettivo: provare a limare le liste d’attesa per accedere agli esami. È l’emergenza numero uno per la sanità del Friuli Occidentale.

E lo stesso documento mostra da dove si partirà. Cioè dai numeri. Che sono tutto tranne che buoni, soprattutto per quanto riguarda alcuni esami in particolare.


I DETTAGLI
Da gennaio a novembre dell’anno scorso, l’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale è arrivata lontanissima dal rispetto dei tempi massimi di attesa e dei parametri nazionali per quanto riguarda diverse visite specialistiche. Si deve ricordare che ad esempio per la priorità “P”, cioè quella più bassa, la norma prevede l’esecuzione della visita in 120 giorni per almeno il 90 per cento delle prenotazioni effettuate. Poi ci sono i dati, comunicati dalla stessa Azienda. Si scopre ad esempio che solo il 37 per cento delle visite cardiologiche sono state eseguite nei tempi stabiliti dalla normativa. Va ancora peggio con le visite endocrinologiche, dove i tempi sono rispettati nel 18 per cento dei casi. La Tac all’addome si ferma addirittura al 9 per cento (si parla sempre di priorità programmata). Bassa anche la percentuale di rispetto per quanto riguarda la diagnostica ecografica del capo e del collo (32,9 per cento dei casi) e per la spirometria globale, dove il rispetto dei tempi è stato garantito solamente nel 24 per cento dei casi. E le cose non è che vadano poi così meglio se si parla di urgenza (la norma in questo caso parla di un massimo di dieci giorni), perché si rilevano sempre percentuali basse, come il 18 per cento del rispetto dei tempi per una Tac all’addome oppure il 13 per cento per una visita pneumologica. In generale, scorrendo la tabella pubblicata dall’AsFo, ci si accorge come siano pochi i campi nei quali sono stati rispettati i tempi. Si va sopra il 90 per cento delle visite in otorinolaringoiatria, in ortopedia, per la Tac al bacino, per la risonanza all’addome, per l’ecografia ostetrica, l’elettrocardiogramma dinamico e poco altro. 


L’AMMISSIONE
«L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia - si legge nel documento dell’AsFo - ha fortemente condizionato l’accesso alle prestazioni sanitarie e i relativi tempi di attesa. Vi sono alcune difficoltà storiche relativamente ad alcune branche specialistiche, che in parte sono state superate nel corso del 2022, e delle criticità insorte di recente legate alla cessazione di numerosi professionisti e all’impossibilità di reclutare il personale necessario per la carenza di professionisti disponibili». 


I SETTORI
«Si rileva un calo importante delle prime visite oculistiche e dermatologiche rispetto al 2019 - prosegue il documento -, dovuto prevalentemente alla carenza di specialisti. Nel 2022 alcune criticità già presenti si sono acuite a causa dei ridimensionamenti dell’attività legati all’emergenza pandemica e delle serie difficoltà di reperire nuovi specialisti a fronte di un numero crescente di medici in uscita per quiescenza o dimissioni. Per alcune discipline come oculistica e endocrinologia si prevede nel 2023, grazie all’acquisizione di specialisti, un sostanziale miglioramento dell’offerta. In altri ambiti come la radiologia si è verificata nel 2022 un’inattesa fuoriuscita di specialisti».


CORRETTIVI
Ed ecco il programma dell’AsFo per migliorare. «Gli interventi si articolano in vari livelli e riguardano l’acquisizione di personale e l’acquisizione di prestazioni da risorse interne, la collaborazione col privato accreditato e altri strumenti come procedure di gara per acquisizione di prestazioni o servizi, oltre a tutte le misure di ristrutturazione dell’offerta. Nel rispetto dei regolamenti sull’orario di lavoro, sarà organizzata una offerta incrementale di attività ambulatoriale attraverso il ricorso alle risorse aggiuntive». Proseguirà l’affidamento ai privati in Radiologia.

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 01:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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