Cala il prezzo del latte, è battaglia per salvare il comparto. I produttori: «Stiamo morendo»

L'assessore regionale Zannier chiede di convocare subito un tavolo nazionale

Mercoledì 5 Luglio 2023 di Loris Del Frate
Latte, è battaglia per salvare il comparto. I produttori: «Stiamo morendo»

PORDENONE - Latte, è ancora allarme. Uno dei settori agricoli più importanti della regione torna in difficoltà al punto che l'assessore regionale all'Agricoltura, Stefano Zannier ha chiesto la convocazione in tempi veloci di un tavolo nazionale per risolvere il problema prima che le difficoltà possano diventare irreversibili procurando seri danni all'economia regionale.

Cosa è successo

«In seguito alle continue richieste da parte dei produttori di latte in merito alle preoccupazioni legate alla forte diminuzione del prezzo e alla mancata valorizzazione del costo minimo di produzione, determinato a livello nazionale e non più in linea con i reali costi sostenuti dalle aziende - ha spiegato l'assessore Zannier - ho chiesto alla Commissione politica agricola nell'ambito della Conferenza delle Regioni di condividere un'iniziativa che veda l'urgente apertura di un tavolo con il ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e l'Ismea, l' Istituto di Servizi per il mercato agricolo alimentare, al fine di valutare le reali condizioni dei costi produttivi e aprire un confronto con tutti i rappresentanti della filiera lattiero-casearia».

La necessità

La convocazione dell'incontro si è resa necessaria a fronte dell'emergenza data dalla difficoltà nella quale stanno operando i produttori di latte non soltanto del Friuli Venezia Giulia.

L'esponente della giunta Fedriga ha chiesto l'apertura di un tavolo nazionale. «Le aziende produttrici - ha aggiunto l'assessore del Friuli Venezia Giulia - sono molto preoccupate in quanto la continua discesa del prezzo del latte ha creato un disequilibrio con i parametri che vengono determinati dagli organismi nazionali. Il calo delle remunerazioni sta mettendo in seria difficoltà i produttori. Per questo è necessaria l'urgente apertura di un tavolo di discussione nazionale nel quale valutare le condizioni del mercato e assumere iniziative con l'intero comparto lattiero-caseario».

I numeri

Sul territorio della regione, le aziende agricole attive nella produzione di latte sono circa 1.800 e nella zona montana rappresentano l'orientamento produttivo prevalente. La consistenza delle vacche da latte in allevamento è di circa 43mila capi e la quota latte regionale pari a circa 254 mila tonnellate. Il settore contribuisce a più del 10% della produzione agricola regionale. La struttura aziendale si caratterizza per una dimensione medio - piccola: circa 800 aziende, pari a quasi il 50% del numero totale e hanno una superfice che varia dai 20 ai 30 ettari, con un numero di capi bovini per azienda compreso tra 25 e 65. Negli ultimi anni si è assistito ad una progressiva riduzione del valore aggiunto per gli allevatori, con un prezzo del latte fresco al produttore in calo e costi di produzione in aumento. Oggi un litro di latte viene pagato all'allevatore intorno ai 33 - 35 centesimi per essere poi venduto a oltre un euro e 70 negli scaffali dei supermercati. Facile immaginare, quindi, il grido di allarme lanciato dai produttori friulani.

Bioeconomy

L'assessore Zannier nei giorni scorsi si è mosso anche su un altro fronte dell'agricoltura regionale, quello dei gruppi di lavoro nell'ambito della Fondazione Agrifood&Bioeconomy. «Un passaggio molto importante - ha detto - poiché serve a definire le linee strategiche sulle quali focalizzare l'attività della stessa Fondazione già nell'immediato futuro. Nei focus di confronto che proseguiranno è necessario tenere in considerazione le nuove attività e le innovazioni presenti a livello generale, ma cercando di selezionare quelle che possono avere una reale e adeguata ricaduta sull'economia del comparto agroalimentare della nostra regione». La discussione e il confronto avviato ha l'obiettivo di progettare l'agricoltura del futuro sviluppando ulteriormente il confronto e il dialogo tra le aziende del territorio con le Università regionali e il mondo scientifico. «Solo così - ha aggiunto l'assessore - le aziende del comparto agroalimentare potranno cogliere nuove opportunità che favoriscono la transizione economica in atto e potranno puntare a uno sviluppo sempre più sostenibile».

Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 09:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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