Tutto costa di più, i friulani rinunciano alla qualità per sopravvivere: la spesa solo al discount

Venerdì 3 Febbraio 2023 di Loris Del Frate
Pesano i rincari

Carrello della spesa sempre più vuoto.

Si mangia meno carne, si scelgono i supermercati a basso costo e i discount e soprattutto il prodotto fresco a ridosso della scadenza per usufruire degli conti. È lo spaccato che emerge dall’Osservatorio prezzi del Movimento difesa del cittadino del Friuli Venezia Giulia che ha fatto una disamina di come stanno andando le cose nelle famiglie friulane. In questo caso non stiamo parlando dell’ultima fascia, quella dei cittadini senza reddito costretti a rivolgersi alla Caritas e alle associazioni che aiutano i poveri, ma a quella fascia di persone che è la maggioranza e che lavora, un reddito intorno ai 1200 - 1300 euro, una famiglia da mantenere, oppure pensionati con l’affitto e una pensione che supera di poco i mille euro. Come dire, insomma, che non è stata presa in considerazione neppure l’ultima fascia pensionistica, quella con l’assegno sociale.


IL SALASSO


«Intanto spiega Dino Durì, segretario regionale del Mdc Fvg - i dati Istat rilevano in Friuli che sui prodotti alimentari e bevande analcoliche i prezzi al consumo segnano più 12,8% su base tendenziale e nonostante le segnalazioni di un calo, seppur minimo, in realtà il costo della vita continua a salire. Per una coppia con due figli, l’inflazione al 10,1% significa una stangata pari a 3.150 euro su base annua, di cui 980 solo per mangiare e bere. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 2.900 euro. Il primato spetta ancora una volta alle famiglie numerose con più di 3 figli con una batosta pari a 3.550 euro, 1.150 solo per i prodotti alimentari».


NUOVE ABITUDINI


«Le famiglie - spiega ancora il segretario regionale - stanno cambiando completamente le loro vecchie abitudini su come e dove fare la spesa. Intanto, oltre che a un ricorso sempre più assiduo a prodotti in offerta e scontati, si nota un crescente utilizzo di prodotti prossimi alla scadenza che solitamente vengono scontati anche fino al 40 per cento. Una abitudine adottata dal 52% dei cittadini consultati al riguardo sul territorio con un’indagine a campione. Un altro dato che deve far pensare è che almeno il 25% ( uno su quattro), compra meno prodotti alimentari e meno cibo e opta per marche più economiche e si rivolge sempre più spesso ai Discount. In pratica - spiega ancora il segretario - le difficoltà si traducono in rinuncia da parte delle famiglie friulane con una riduzione del consumo di carne e pesce, pari al 30% nel 2022 (settori in cui si nota anche uno spostamento verso il consumo di qualità meno costosi e meno pregiati) ed una riduzione del consumo di frutta e verdura (che riguarda il 18,5% dei cittadini). 


FAMIGLIE FRAGILI


Il carovita penalizza ulteriormente le famiglie più fragili, quelle che si trovano in situazioni economiche ancora di maggior difficoltà: il 45% ha avvertito un “grande impatto negativo” sulla propria qualità di vita. Sono tagli e rinunce che pesano: nel 55% dei casi i cambiamenti di stile di vita causati dall’aumento dei prezzi hanno avuto un impatto negativo sul benessere psicologico delle persone».


ENERGIA


Si “salvano” i comportamenti antispreco, soprattutto in tema di energia e gestione di riscaldamento ed elettrodomestici in casa. Ma sono azioni legate all’esigenza di risparmiare e per molti (55%) significano una riduzione del comfort in casa. E pensare che il 2022 vista la temperatura elevata ha avuto una riduzione di accensioni del riscaldamento pari a 15 giorni.

Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 14:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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