Infermieri col Covid, ondata di casi: ospedali ancora in crisi. Fedriga: «Facciamo lavorare gli asintomatici»

Giovedì 7 Aprile 2022
Infermieri col Covid, ondata di casi: ospedali ancora in crisi. Fedriga: «Facciamo lavorare gli asintomatici»
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Ieri, in un solo giorno, altri 28 infermieri sono stati depennati dalla lista dei dipendenti disponibili nel sistema sanitario regionale.

Sono tutti nuovi positivi al Covid e non possono lavorare. Nel 99 per cento dei casi però sono totalmente asintomatici, in quanto vaccinati tre volte per rispettare l'obbligo imposto alle categorie lavorative del settore. Un dato così alto si era visto anche sette giorni fa, quando gli infermieri contagiati dal virus erano stati 28 in un giorno. E ci sono anche medici, operatori sociosanitari, fisioterapisti, amministrativi. Di nuovo, proprio quando gli ospedali si preparano a recuperare terreno dopo l'ennesima botta del Covid e la quarta ondata. Il risultato? Gli organici che si stringono ancora, le attività rimandate, le difficoltà in reparto. E da Fedriga torna a partire un appello: «Facciamo lavorare gli asintomatici nei reparti Covid».


I NUMERI

Bisogna sempre ragionare sui sette giorni, in pandemia, per capire la portata di un fenomeno. Nell'intervallo temporale di una settimana (ipotizzando la fine del periodo nella giornata di ieri), in Friuli Venezia Giulia sono stati calcolati 112 infermieri contagiati e 44 medici sempre positivi al Covid. Questo solo negli ospedali e nelle strutture sanitarie in genere. Nelle case di riposo e nelle Rsa, infatti, ci sono almeno altrettanti casi tra gli operatori. Si vede come sempre un netto calo nel fine settimana, ma i dati di ieri non sono confortanti. E non lo sono nemmeno quelli di martedì, con 20 infermieri e otto medici positivi al Covid.


LE CONSEGUENZE

Ogni infermiere o medico positivo, deve lasciare il proprio lavoro immediatamente, come un qualsiasi cittadino che si ritrovi ad essere in possesso di un tampone negativo. Nella totalità dei casi, però, si tratta di pazienti del tutto asintomatici, che scoprono di essere positivi al Covid perché nelle strutture sanitarie è ancora in vigore la regola del tampone periodico di controllo. Molto spesso il virus arriva da fuori, cioè dalle famiglie degli operatori sanitari. E poi, dettaglio più importante, si tratta di persone che possono lavorare solamente in virtù della tripla vaccinazione. Il livello di protezione contro la malattia è quindi molto alto e la sintomatologia quasi assente. Le regole però sono ferree, e un operatore sanitario che viene trovato positivo al tampone non può continuare a seguire i pazienti in reparto. Così gli ospedali si trovano di nuovo a dover organizzare i turni facendo i salti mortali, e in alcuni casi anche a positicipare alcune attività a causa della scarsità di personale in servizio. Un'emergenza che da questo punto di vista sembra davvero non finire mai. Fuori dagli ospedali il mondo è tornato alla normalità, fatte salve alcune regole dettate dalla prudenza e a dire il vero ben poco rispettate dalla popolazione. In corsia invece il Covid continua a generare emergenza, proprio quando bisognerebbe correre per recuperare il tempo perso nei momenti più difficili della pandemia.


L'APPELLO

«Nella nostra regione - ha spiegato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga - vediamo purtroppo molti contagi nell'ambito ospedaliero ed è un motivo di preoccupazione per l'avanzamento delle attività sanitarie. Abbiamo ad esempio problemi nell'operatività dei punti di primo intervento proprio a causa degli operatori positivi al virus. Per questo sarebbe utile e sensato consentire ai sanitari che sono positivi ma asintomatici di continuare a lavorare. Solamente all'interno dei reparti Covid, cioè a contatto con altri contagiati. Sarebbe un aiuto anche se non un elemento risolutivo». In quel modo si potrebbe liberare del personale per gli altri reparti, andando ad assottigliare la lista quotidiana degli assenti. Una proposta diretta a Roma che sino ad oggi non ha mai trovato una sponda. Anzi, le regole per i sanitari sono state confermate così come sono almeno fino a fine anno.
 

Ultimo aggiornamento: 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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