Pordenone, Fiamme Gialle: in un anno sequestrati 3,6 milioni di prodotti contraffatti e pericolosi

Su 49 controlli, tredici persone denunciate. Chiusi quattro siti web che vendevano come vere repliche di Rolex

Sabato 17 Dicembre 2022 di C.A.
Pordenone, Fiamme Gialle: in un anno sequestrati 3,6 milioni di prodotti contraffatti e pericolosi

PORDENONE - A Pordenone nel giro di un anno sono stati sequestrati 3,6 milioni di prodotti contraffatti o pericolosi. E risale soltanto a un paio di settimane la chiusura di quattro siti internet che proponevano orologi, calzature, borse e capi di abbigliamento replica, vale a dire contraffatti. «Tutelare il made in Italy significa tutelare le aziende che creano innovazione. E a Pordenone sono tante», osserva il colonnello Davide Cardia, comandante provinciale della Guardia di finanza.

Lo ha in un'occasione particolare: la presentazione del calendario 2023 delle Fiamme Gialle, il cui leit motiv è proprio la tutela del made in Italy. A firmarlo è una delle maggiori eccellenze italiane, lo stilista Giorgio Armani.


LA REALTÀ FRIULANA
Quello del Friuli Occidentale è un territorio creativo, dove il fenomeno della contraffazione non intacca settori come l'arredo, l'alimentare, l'automotive e l'abbigliamento. Eppure i risultati delle attività di monitoraggio dicono che la lotta alla contraffazione ha permesso di togliere dal mercato 3.653.156 prodotti. Si tratta di materiale con marchi falsificati o non sicuro per i consumatori (ad esempio giocattoli per bambini o botti di Capodanno), sequestrato in particolare nei bazar gestiti da società cinesi. Su 49 controlli, 13 sono state le persone denunciate all'autorità giudiziaria, mentre otto sono state segnalate per violazioni amministrative (le sanzioni per i prodotti non conformi vanno da mille euro in su). Su un binario parallelo alla contraffazione corre il riciclaggio, reato per il quale si può fare molto, come sottolinea Cardia, perché è consentita l'attività sotto copertura, come per la criminalità organizzata. «Sono situazioni - afferma il comandante delle Fiamme Gialle - che hanno un effetto devastante sull'economica, si calcola che incida per almeno il 15/29 per cento del Pil».


IL WEB
Nel 2023 la guardia sarà ancora più alta. Soprattutto nel mondo del commercio elettronico, dove gli articoli con marchi contraffatti sono molto più frequenti di quanto si possa immaginare. Il monitoraggio ha consentito di mettere i sigilli a quattro siti dove si poteva acquistare Rolex taroccati, borse e calzature di grandi firme, ma rigorosamente contraffatte, e anche capi di abbigliamento replica. «Avevano il server in Italia - spiega Cardia - e grazie alla Procura di Pordenone siamo pituti intervenire». Purtroppo si tratta di realtà che subito dopo riescono ad appoggiare a server che si trovano all'estero, fatto che impedisce alle autorità italiane di intervenire e tutelare i propri imprenditori. «Purtroppo in rete - continua il comandante provinciale - finiscono tanti prodotti spacciati come replica, ma che di fatto violano tutti i diritti che le imprese hanno generato. Abbiamo tutto l'interesse a proteggere quei prodotti. Continueremo a monitorare i siti internet, le strade, i mercati e tutti i posti dove le merci contraffatte, le copie e quelli che recano plagio a chi le ha create continuano a circolare».


IL CALENDARIO
Grazie a chi lo crea, dice Armani in un video di presentazione del calendario della Guardia di finanza 2023 riferendosi al Sistema Italia. Grazie a chi lo promuove e grazie a chi lo difende, indicando le Fiamme Gialle. Ogni mese è dedicato a un aspetto dell'attività a tutela del made in Italy. Un'attività fatta di prevenzione, in particolare in uno dei settori più sensibili come quello dell'abbigliamento. Ma anche nell'automotive, dove l'utilizzo di componentistica non conforme raggiunge elevati livelli di pericolosità. O nel design, basti pensare al settore del mobile, dove si imitano brevetti soprattutto nei mercati internazionali. Nemmeno l'agroalimentare sfugge al circuito delle contraffazioni: produttori di vini, oli, formaggi e prosciutti con denominazioni di origine o indicazioni geografiche protette sono le principali vittime delle frodi commerciali, soprattutto all'estero.
 

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