Stroncato da un ictus alle Canarie, addio al medico e sportivo Francesco Milanese

Martedì 5 Aprile 2022 di Mauro Rossato
Francesco Milanese
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SACILE - Nel suo studio di medicina sportiva di viale della Repubblica a Sacile sono passate generazioni di atleti. Una vera e propria istituzione che univa una vasta schiera di sportivi, dagli amatori a quelli più talentuosi, che da lui si recavano per sostenere le visite di idoneità sportiva. Il medico Francesco Milanese era conosciutissimo nel mondo sportivo pordenonese e non solo.

Il suo nome era associato, tanto da diventarne quasi un sinonimo, all’inizio della stagione agonistica, tradizionale periodo delle visite mediche, ma non solo. Un ictus lo ha strappato ai suoi cari mentre si trovava per un periodo di vacanza alle Canarie.


IL RICORDO


Milanese, 75 anni, era originario di Palermo, ma dai primi anni ‘70 si era trasferito sulle rive del Livenza perché la moglie Maria Concetta si era istantaneamente innamorata di Sacile. Qui sono nati i figli Laura, che lavora nell’Esercito e Stefano impegnato nel mondo del turismo con una specializzazione sul mondo scandinavo. Milanese ha lavorato negli ospedali di Sacile, Pordenone, Spilimbergo e anche Venezia, ma era conosciuto per essere uno dei pochissimi medici specializzati in ambito sportivo presenti nella scena locale. Una passione nata da giovane quando si era avvicinato alle gare sportive svolgendo funzione di cronometrista e data anche da un carattere che lo teneva in perenne movimento. Innumerevoli le collaborazioni con le società locali: medico sociale di gara per le attività di combattimento come quelle della Pugilistica Pordenonese, o la Kombat Gym. Spazio anche ai motori rappresentati dall’Italian Baja e dalle diverse competizioni motoristiche che si svolgevano all’autodromo di Adria.

Negli anni ’80 fu anche medico sociale del Pordenone Calcio, quando i Ramarri militavano in Serie C2, prima parentesi tra i professionisti per i neroverdi prima dell’era Lovisa. Non mancava nel curriculum anche il ciclismo, vista la passione per le due ruote nella zona liventina. Passione che lo aveva contagiato, tant’è che non era difficile vederlo in sella a una bici nel territorio sacilese. Nel corso degli anni ha seguito il Gs Caneva, il Gruppo Corse Meschio e anche diverse tappe del Giro D’Italia dei dilettanti. Dopo essere andato in pensione ha poi chiuso, da gennaio 2020, anche lo studio nel quale aveva continuato ad esercitare la libera professione ed aveva deciso di seguire la passione per i viaggi, che peraltro condivideva anche con il figlio.


LA VACANZA


Si trovava a Tenerife da novembre, assieme alla compagna Elena, con la quale aveva condiviso gli ultimi anni dopo essere rimasto vedovo della moglie nel 2015. Nonostante il fisico sportivo, mantenuto grazie alla passione per il ciclismo, ma soprattutto a quella per il tennis, che praticava regolarmente ed assiduamente, Milanese è stato vittima di un ictus il primo di aprile ed è spirato dopo tre giorni di degenza, lasciando sgomento il mondo sportivo pordenonese.

«Era una persona generosa apprezzata da tutti per il suo carattere gioviale – racconta il figlio Stefano, giunto al capezzale del padre alle Canarie – era in continuo movimento e negli ultimi anni aveva potuto soddisfare la sua passione per i viaggi». Come immaginabile variopinta e vasta la galleria di personaggi sportivi incontrati in quasi cinquantanni di carriera dal dottore sacilese. Almeno un paio, però, meritano una menzione speciale. Milanese aveva visitato diverse volte il campione olimpico di canoa a Londra 2012, Daniele Molmenti. Conservava poi una foto “reale”: quella fatta con il principe Emanuele Filiberto di Savoia incontrato in occasione di una partecipazione dell’erede sabaudo all’Italian Baja.

Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 11:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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