PORDENONE - Amaro epilogo in Tribunale dopo 55 anni di matrimonio per due coniugi del Portogruarese. Una donna di 78 anni si è ritrovata imputata di un reato di cui si sente maggiormente venire chiamati a rispondere mariti e compagni: maltrattamenti in famiglia.
La Procura di Pordenone ha ricostruito dieci anni di maltrattamenti e ieri ha concordato con gli avvocati Aldo Masserut e Ludovica Toppan un patteggiamento, perfezionato nell'udienza preliminare del gup Monica Biasutti. La pena è stata di 22 mesi senza il beneficio della sospensione condizionale, negata dal pm Federico Baldo. Nei casi di Codice rosso la sospensione è subordinata a un programma di revisione critica, che la difesa si è riservata di proporre in fase di esecuzione della sentenza, quando verranno chieste misure alternative per una donna che, superati i 75 anni, non può comunque andare in carcere.
La coppia viveva nel Portogruarese. A segnalare la situazione erano stati i Servizi sociali. L'uomo era succube della moglie, che gli urlava offese, gli lanciava oggetti (dalle forbici al misuratore della pressione, quando gli cagionò 7 giorni di prognosi). In un'occasione, dopo averlo strattonato, lo aveva fatto cadere procurandogli ematomi giudicati guaribili in tre giorni. Altre volte lo aveva fatto cadere a terra.
A mettere fine alle violenze domestiche era stata una misura cautelare eseguita all'inizio di quest'anno nei confronti della 78enne, quando il gip aveva disposto il divieto di avvicinamento, provvedimento sollecitato dal Pm dopo l'ennesimo episodio e la denuncia sporta dalla vittima.