Matteo, fresco "re" italiano della dama: «Conta la testa, la fortuna non c'entra»

Sabato 15 Agosto 2020 di Cristiana Sparvoli
Matteo Santarossa (a sin), la campionessa italiana di terzo gruppo e Alessio Scaggiante, campione europeo under 26
ZOPPOLA - «Si può dire che io sia il primo campione italiano del Friuli, dalla fine del lockdown». Matteo Santarossa, 30 anni, ci scherza un po' con il suo fresco titolo, vinto ai Campionati italiani di dama internazionale. Un brillante risultato, bissato dalla seconda piazza di Michele Gaiarin, che riporta in alto i colori dell'Asd Dama Zoppola. 
LA SFIDA
Volto coperto da mascherine, 26 assi della schacchiera si sono sfidati a Cascia (Perugia) divisi in tre gruppi: Santarossa, già campione regionale assoluto, ha giocato nel secondo e ha sbaragliato il proprio avversario; Gaiarin, nel terzo gruppo, è ritornato in Friuli con la fascia di vicecampione. Matteo Santarossa sostiene di dovere le sue ottime performance alla pausa forzata dell'emergenza sanitaria. «Come molti, ho avuto più tempo a disposizione e ho ripreso lo studio della dama. Il giocatore deve pensare quale è la propria miglior mossa possibile e sapere quale sarà la risposta dell'avversario. Mossa e contro mossa. Così all'infinito. Questa è analisi. Più il giocatore è bravo, più capisce cosa fare. Poi c'è la teoria, che valuta le decine di migliaia di diverse posizioni». 
LA PROSSIMA SFIDA
Ci vogliono, dunque, capacità fuori dal comune. Santarossa e Gaiarin, dal 27 al 29 novembre, proveranno a metterle di nuovo in atto nel Campionato italiano a squadre, senior e juniores, che la Dama Zoppola organizzerà all'Hotel Savoia di Trieste. Vi partecipano 12 team, ognuno composto da tre giocatori. «Per quella gara io e Michele saremo insieme in squadra, però possiamo ingaggiare un terzo esterno al circolo. Stiamo pensando di chiamare uno dei top 5 a livello italiano», dice Santarossa, che dall'attività agonistica, iniziata giovanissimo, è passato all'organizzazione di tornei e campionati. Prima con il circolo Dama Pordenone (ne è diventato presidente ad appena 19 anni), poi dal 2014 con la sigla dell'associazione dilettantistica di Zoppola, il paese dove è nato e ha abitato fino al 2010. «Da una decina d'anni vivo a Trieste per motivi di lavoro, dopo avere vinto un concorso della Regione. Da giocatore di dama, negli anni sono diventato organizzatore di gare e ho lasciato l'attività agonistica. Era molto difficile conciliare tutti gli impegni, la laurea in scienze politiche, le gare e il lavoro». Sei anni fa, il neo re della dama internazionale ha portato il campionato italiano a Zoppola, nei locali dell'Hotel Tuan, dove una volta a settimana si svolgono gli allenamenti e le altre attività del circolo di casa, composto da 17 soci tesserati (su 150 iscritti nelle sei associazioni friulane).

IL LOCKDOWN
Nel periodo del lockdown, hanno potuto confrontarsi in streaming, utilizzando una piattaforma online riservata ai giochi. «Su PlayOk ci siamo ritrovati con tutti i giocatori della Federazione Dama e abbiamo giocato a distanza», dice Santarossa. «Anche nei social si è visto che c'è stato un ritorno di queste discipline, molti hanno ripreso a giocare a dama e scacchi, o trial e monopoli. Ma nel nostro caso quello che conta non è la fortuna, ma le meningi. È evidente, però, che il contesto dal vivo è tutta un'altra cosa. Ai bambini, ad esempio, non è semplice insegnare a distanza. Le regole della dama si imparano in poche ore, ma poi si devono acquisire le tecniche di gioco». L'Asd Dama Zoppola fa molta attività didattica nelle scuole; ha coinvolto un migliaio di bambini, dalla terza alla quinta elementare, nell'apprendimento della dama. «Se di questi, in seguito, se ne tessereranno anche solo tre, sarà già un successo», sottolinea Matteo, che già a 8 anni sfidava il presidente del club di Pordenone, suo dirimpettaio. Dal 2018, all'interno del Coni regionale, si occupa delle discipline sportive associate, i cosiddetti sport minori: «Ho creato un progetto per riunirle e fare massa critica, per ottenere contributi e visibilità».
 
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