Electrolux, il 6 giugno confronto azienda sindacati. Il Pd: «Fedriga scenda in campo, Porcia va difesa!»

Il segretario provinciale del Pd chiede alla Regione di mobilitarsi per lo stabilimento pordenonese

Venerdì 2 Giugno 2023 di Loris Del Frate
Crisi Electrolux, il 6 giugno confronto azienda sindacati. Il Pd: «Fedriga scenda in campo, Porcia va difesa!»

PORDENONE - Il sei giugno potrebbe essere un giorno importante per lo stabilimento Electrolux di Porcia.

Dopo l'incontro a Mestre, infatti, in cui l'azienda ha confermato lo stato di difficoltà del mercato per quanto riguarda tutti gli stabilimenti, ma in particolare quello pordenonese, ci sarà il confronto a livello locale per capire nel dettaglio quanto è seria la situazione e soprattutto quali sono le prospettive future. In pratica l'azienda entrerà più a fondo sui volumi prodotti che ovviamente è legata alla contingenza del mercato. Se è vero che la cifra minima per far stare in piedi la fabbrica di Porcia è di 750 mila pezzi l'anno, è altrettanto vero che uno dei cali storici si è registrato nel mese precedente con circa 660 mila lavatrici previste per fine anno. Numeri che hanno indotto Electrolux a introdurre la giornata su 6 ore (due di cassa) e la chiusura di 10 giorni lo stabilimento.


IL FUTURO
Dall'incontro che si è tenuto a Mestre è già emerso il fatto che giugno e almeno per metà luglio il regime di cassa integrazione resterà quello attuale con 6 ore lavorative al giorno. Non è stato, invece, comunicato se ci saranno anche chiusure complessive dello stabilimento. La cosa, però, pare abbastanza certa per il mese in corso con almeno 4 o 5 giorni di serrande abbassate. A luglio i giorni potrebbero essere al massimo due, anche perchè da Electrolux è arrivato il "messaggio" che il mercato delle vendite potrebbe ripartire. A quel punto, anche se agosto è il mese delle ferie (a meno che il mercato non riprenda talmente bene al punto da costringere il lavoro durante il mese agostano per accelerare sui volumi) la cassa potrebbe finire in archivio, almeno per il 2023. In ogni caso le eventuali chiusure dello stabilimento saranno comunicate il 6 durante il prossimo incontro.


L'ATTACCO
Sino ad ora la Regione Fvg, a differenza di quello che ha fatto il presidente del Veneto, Luca Zaia che è subito sceso in campo a difendere gli investimenti previsti per lo stabilimento di Susegana, è rimasta defilata se si esclude una laconica dichiarazione dell'assessore Sergio Bini. Da qui l'attacco del Pd con le dichiarazioni del segretario provinciale Fausto Tomasello. «È in queste circostanze che un vero presidente di Regione deve far sentire la sua voce, non solo quando si tratta di venire a visitare aziende floride. L'Electrolux di Porcia è a rischio, si prospetta un trattamento differenziato tra lo stabilimento in Veneto e quello in Friuli Venezia Giulia. Per la sede trevigiana si annunciano investimenti per 110 milioni e si discute della realizzazione di una terza linea di produzione, mentre qui calano i volumi e anche giugno sarà di passione con poche ore lavorative e tante di cassa integrazione. E dunque Fedriga si muova, usi il suo ruolo istituzionale a Roma e direttamente con la proprietà, difenda questa nostra fondamentale realtà produttiva. Bene per Susegana, ma Porcia non è di serie B". Il segretario del Pd provinciale, Fausto Tomasello, interviene così sulla crisi della Electrolux di Porcia dopo le assemblee in fabbrica all'indomani dell'incontro del coordinamento nazionale in cui sono stati prospettati ulteriori provvedimenti di diminuzione temporanea della produzione. Oltre a tutto questo c'è in piedi anche la questione della vendita del gruppo svedese. L'Electrolux non ha mai confermato nulla, ma la cinese Midea continua a spingere.

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