Giovani "ostaggi" delle famiglie di no vax, ora i ragazzi sono pronti a fare causa ai genitori

Mercoledì 30 Giugno 2021 di Marco Agrusti
Vaccinazioni dei giovani
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 Non sono maggiorenni, quindi non possono scegliere. Nemmeno se si tratta della loro salute e - perché no - della loro libertà di viaggiare, conoscere nuovi amici, vivere l’età più bella. E basta un solo genitore “no vax” per fermare la loro voglia di vaccinarsi. Ora, però, grazie ad alcuni “temerari” che iniziano a spuntare sia in provincia di Pordenone che in quella di Udine, le cose potrebbero cambiare.

La “velina” arriva dagli Ordini dei medici: ci sono giovani tra i 16 e i 18 anni (ma in alcuni casi anche leggermente più giovani) che si ribellano e che sono pronti a percorrere una tortuosa strada legale pur di ottenere il vaccino contro il Covid. 


I DETTAGLI


L’adesione tra i giovanissimi, in Friuli Venezia Giulia non è particolarmente alta. Ma non sempre si tratta di scarsa comprensione del rischio o di una scelta personale. Ci sono infatti degli adolescenti e dei ragazzi che risultano essere letteralmente “ostaggi” di genitori convinti del “no” al vaccino. Li si chiama correntemente “no vax”, ma stavolta la vicenda potrebbe finire con una sorpresa. «Ci sono ragazzi - fanno infatti sapere gli Ordini dei medici - pronti a fare causa ai genitori, in quanto desiderosi di vaccinarsi». Le testimonianze arrivano da tutta la regione. «L’Ordine però in questo caso può fare ben poco», ammonisce il presidente pordenonese Guido Lucchini. La strada deve prendere una direzione diversa, assai tortuosa. Per i giovani che intendono vaccinarsi nonostante l’indicazione contraria anche di un solo genitore, infatti, la via è accidentata. Ma possibile da percorrere. Un minorenne, innanzitutto, non può conferire il mandato al proprio legale. Un’istituzione, come la scuola, può attivarsi con i servizi sociali per far partire l’istanza a un Tribunale, oppure ci si può rivolgere all’Ufficio interventi civili della procura minorile. In entrambi i casi è successivamente il giudice a dover decidere. Ed è ciò che potrebbe accadere anche in Friuli Venezia Giulia, in seguito alla volontà di diversi giovani di “ribellarsi” ai genitori no vax e recuperare una fetta importante di gioventù e libertà. 


PROBLEMI


Della vaccinazione dei giovani ha parlato anche il consigliere del Pd Conficoni. «È importante agire subito per migliorare le tempistiche della campagna vaccinale sui diversi territori del Fvg. Esiste una notevole differenza di attesa tra Trieste e Pordenone nella fascia 12-15 anni, cosa che preoccupa particolarmente in vista di una regolare ripresa delle scuole, quando si auspica sia completata la campagna. Abbiamo ricevuto diverse segnalazione, successivamente verificate, di tempi di attesa per accedere al vaccino, del tutto difformi tra il territorio dell’Asugi e quello dell’Asfo nella fascia di età 12-15. Se a Trieste a seguito di una prenotazione fatta ieri è stata fissata la data del primo vaccino al 30 giugno, a Pordenone la prima data utile, sempre a fronte di una prenotazione fatta ieri, è il 27 luglio. Questo significa che per un ragazzo residente nel Friuli Occidentale, la seconda dose di vaccino potrebbe essere inoculata a ridosso dell’avvio del prossimo anno scolastico, se non addirittura dopo».


ULTRASESSANTENNI


Intanto continua la “ricerca” dei sessantenni che ancora non si sono vaccinati. Si tratta di una delle fasce anagrafiche più a rischio. I medici di base sono impegnati sul territorio e secondo gli Ordini «i primi risultati iniziano a vedersi, anche se faticosamente».

Ultimo aggiornamento: 16:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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