Dal Covid alla terza corsia, Fedriga a tutto campo: «Non chiudiamo più e il Fvg crescerà da protagonista»

Venerdì 31 Dicembre 2021 di Marco Agrusti
Il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga

Un anno fa rispondeva al telefono dal palazzo della Regione, affacciato su una piazza Unità deserta.

C’era la zona rossa, tutto chiuso. L’incubo di Natale. Ora mentre racconta il 2021 che è stato e disegna il 2022 che verrà è con la famiglia. Ed è “concesso” anche non parlare solo di Covid, anche se la sua legislatura sarà per sempre “quella della pandemia”. Per un futuro fatto anche di altri obiettivi, però, c’è una “tassa” da pagare. Bisogna partire dalla sicurezza sanitaria, senza la quale c’è poco o nulla. E quello che si siede e traccia il bilancio della situazione è un Massimiliano Fedriga reduce da una “battaglia” vinta tra Regioni e governo. 


Presidente, quarantena annullata per i vaccinati con terza dose e super Green pass esteso. Hanno vinto le Regioni?


«Abbiamo portato a casa il risultato completo. Le nostre richieste sono state accolte tutte. Puntavamo sulla quarantena per non bloccare il Paese e sul Green pass per aumentare la sicurezza. Ce l’abbiamo fatta». 


Manca l’obbligo di vaccino nel mondo del lavoro...


«Voglio precisare: la richiesta non era tra quelle presentate al governo dalle Regioni. Ma ogni cosa avrà il suo tempo, dipenderà molto dalla situazione epidemiologica, che continueremo a monitorare. Per il momento credo che non sia utile confondere le persone. Siamo arrivati a un decreto, non ce ne può essere subito un altro». 


Un anno fa i primi vaccini della storia pandemica. Si immaginava di vedere Trieste assediata dai no-vax negli stessi 12 mesi?


«Io mi aspettavo la rincorsa al vaccino, pensavo che qualcuno addirittura saltasse la fila per arrivare prima. Trieste è diventata un richiamo per persone da tutta Italia, è stato un fatto quasi casuale coinciso con la protesta dei portuali, cioè di una minoranza. Ora però sono convinto che molti dei manifestanti si siano addirittura vaccinati». 


Eppure se così tante persone non hanno creduto al vaccino qualche errore ci dev’essere stato. Ne ha commessi anche lei?


«Sì, l’ho fatto. Soprattutto dal punto di vista della comunicazione. Ho imparato anch’io che in questa pandemia bisogna far parlare solo la scienza, affidarsi non ai testimonial ma ai numeri». 


Un anno fa chiedeva alla “sua” gente l’ultimo sforzo. È stato davvero l’ultimo?


«Da quel momento è cambiata totalmente la storia. L’anno scorso chiudevamo tutto. Non si poteva andare al bar, al ristorante, in palestra. Adesso con prudenza possiamo fare praticamente tutto, a patto di essere vaccinati. Abbiamo riconquistato un Paese aperto grazie all’antidoto, che resta l’unica strada».


La variante Omicron la spaventa? Teme di dover richiudere?


«Sono ottimista. La terza dose ha dimostrato un buon grado di protezione anche contro il nuovo ceppo. I dati della Gren Bretagna suggeriscono, con cautela, un “viaggio” verso una fase endemica. Ma ripeto: prudenza, il virus ci ha sconfessato più volte». 


Allora voltiamo pagina, finalmente. Grazie ai nuovi patti finanziari il Fvg avrà due miliardi di euro in più. Ci dica la priorità numero uno. 


«Sviluppo e ricerca. Vogliamo fare del Friuli Venezia Giulia l’incubatore delle start-up, della crescita. Siamo la prima regione per aumento del Pil, primeggiamo nell’export quanto al “rimbalzo” rispetto all’anno scorso. Ora ci manca il salto definitivo, cioè il respiro internazionale. Abbiamo un’opportunità storica». 


L’altra grande partita è quella del completamento della terza corsia sull’A4. È il momento di accelerare, non trova?


«Il via libera alla nuova società è la svolta, la vera svolta. Era un passaggio complicato ed è stato portato a casa. Adesso ci sono i tempi tecnici, ma non credo passeranno troppi mesi. Mi auguro che entro la seconda metà del 2022 possa partire l’operazione legata al completamento della terza corsia anche lungo il tratto mancante. Il primo passo sarà la riattivazione della parte finanziaria dell’operazione, dopodiché toccherà alle linee di credito e infine ai cantieri». 


Pandemia, grandi investimenti, opportunità storiche. Un assist per una collaborazione con le opposizioni? Cosa chiede loro?


«Purtroppo su questo punto sono costretto ad essere abbastanza disilluso. Durante la sciagura del Covid ho provato più volte a lanciare messaggi distensivi. Ho tentato di richiamare tutti a un comportamento unitario in tempi difficili come quelli attuali. Ma ho notato che i miei appelli sono decisamente caduti nel vuoto. Prendo atto e andiamo avanti». 


Chi si sente di ringraziare?


«Decisamente mia moglie, per la pazienza che ha in questo periodo. Ma non solo in questo periodo». 

Ultimo aggiornamento: 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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