«Il Castello può attendere, i fondi per i restauri vadano alla Sanità»

Lunedì 9 Marzo 2020 di Francesco Scarabellotto
«Il Castello può attendere, i fondi per i restauri vadano alla Sanità»
SACILE - Congelare i quasi 4 milioni stanziati dalla Regione e destinati al parziale restauro del Castello di Polcenigo in attesa dello sviluppo dell'emergenza del coronavirus e dell'eventuale necessità di reperire fondi straordinari per la sanità della Destra Tagliamento.
È la proposta che viene avanzata da Egidio Santin, coordinatore del Comitato provinciale per la tutela della salute pubblica, la cui riflessione prende le mosse dalla «complicata situazione sanitaria che ci vede coinvolti» con il crescere dei contagi dovuti al Covid-19.

LA RIFLESSIONE
«Tutti i nodi vengono al pettine - afferma Santin -. L'emergenza coronavirus ha ulteriormente evidenziato la precarietà del Servizio sanitario regionale nella Destra Tagliamento». L'esponente del Comitato per la tutela della salute pubblica prende come riferimento i posti di terapia intensiva: «Secondo una nostra ricostruzione, ma della quale attendiamo conferma - sostiene Santin - i posti letto di terapia intensiva e rianimazione non sarebbero più di una quindicina, alcuni dei quali occupati da pazienti con altre patologie. Speriamo di essere smentiti su questi numeri - prosegue - poiché un'eventuale e più che probabile espansione dell'epidemia vedrebbe l'intero territorio del Pordenonese in grosse difficoltà. Di certo - aggiunge - non ci si può sempre rivolgere a Udine o a Trieste, oppure al Veneto, già fortemente impegnato sul fronte sanitario epidemiologico (e ora con tre province in zona rossa per quanto riguarda l'epidemia di Covid-19, ndr)».

LA RESA DEI CONTI
Secondo Santin, l'insorgere dell'epidemia da coronavirus viene ad aggiungersi alla cronica emergenza della sanità della Destra Tagliamento e mette in discussione tutte le scelte che - nel settore sanitario - sono state compiute in questi anni: «Scelte - precisa - che non sono solo di questa Amministrazione regionale, ma anche delle giunte precedenti e che sono state adottate grazie al silenzio di tanti sindaci del nostro territorio. Affrontare l'epidemia di coronavirus con la mancanza di venti primari (situazione pregressa all'insorgere del virus), tra cui quello di Pneumologia, all'ospedale di Pordenone è veramente preoccupante, come è preoccupante la mancanza di diverse unità di infermieri. E in questo momento in cui la ricerca è fondamentale, manca pure il direttore scientifico del Cro di Aviano, la cui nomina è in sospeso da più di due anni».

LA PROTESTA
Santin conclude il suo ragionamento mettendo sotto la lente anche alcune spese deciswe dall'Amministrazione regionale e che riguardano questo territorio: «L'impiego di risorse economiche pubbliche da parte di questa Regione, vedi i quasi 4 milioni destinari al parziale restauro del castello di Polcenigo o il milione per il reparto di Procreazione assistita al presidio ospedaliero di Sacile - evidenzia - non ci trova affatto d'accordo. Sicuramente sarebbe stato meglio impiegare questi soldi pubblici per riaprire i Pronto soccorso di Sacile e Maniago, attrezzandoli con le dovute strutture e i reparti sanitari di supporto». Da qui la richiesta di congerlare i fondi destinati al recupero del castello di Polcenigo: «Se avessimo bisogno di posti letto per l'emergenza coronavirus - conclude ironico -, manderemmo i pazienti a curarsi al castello di Polcenigo?».
 
Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 15:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci