Classi sempre più vuote e studenti in picchiata: le scuole a rischio in Fvg, ecco quali sono

Lunedì 27 Novembre 2023 di Loris Del Frate
Una classe vuota

 È guerra aperta sul dimensionamento scolastico regionale per il triennio 2024 - ‘27 tra la maggioranza e l’opposizione in consiglio regionale. Per l’assessore Alessia Rosolen che entro la fine del mese deve applicare il decreto interministeriale con le eventuali modifiche sugli accorpamenti delle autonomie scolastiche, si tratta di prendere atto del calo demografico. Un calo che dal 2020 ad oggi ha visto calare nelle scuole del Friuli Venezia Giulia 6.206 ragazzi. «In tre anni - ha ricordato l’assessore nell’incontro che si è tenuto in VI Commissione nei giorni scorsi - nelle scuole primarie della provincia di Gorizia si sono persi 272 alunni - ha rimarcato Rosolen - 1.153 nel pordenonese, 800 nell’area di Trieste e 1.879 nella provincia di Udine».

Numeri che giustificano per la Regione accorpamenti di almeno 16 dirigenze a fronte del fatto che oggi ce ne sono almeno una dozzina già mancanti.


L’OPPOSIZIONE


Visione ben diversa quella dell’opposizione che invece punta i piedi. «La forzatura che la giunta Fedriga sta facendo sul dimensionamento scolastico è pericolosa e rischia di avere un impatto enorme sulla qualità del sistema scolastico, sull’organizzazione della didattica, sulla vita quotidiana di migliaia di insegnanti, alunne e alunni». A dirlo i consiglieri di minoranza Massimo Moretuzzo, Andrea Carli, Rosaria Capozzi, Laura Fasiolo, Furio Honsell, Giulia Massolino, Serena Pellegrino e Massimiliano Pozzo che poi vanno avanti. «Serve uno sforzo diverso, deve essere ripensato il modello di scuola e il suo rapporto con il territorio, partendo dalla tutela e valorizzazione della scuola pubblica, per tutti e delle straordinarie competenze ed esperienze dei lavoratori e delle lavoratrici del mondo della scuola. La verità è che il Governo vuole fare cassa sull’istruzione pubblica, tagliando i costi in modo indiscriminato e la giunta Fedriga asseconda un progetto che va nella direzione dell’indebolimento del sistema scolastico. A questo disegno - continuano i consiglieri di opposizione - intendiamo opporci in tutte le sedi, a partire dalla legge di stabilità regionale». Un segnale chiaro, dunque, che è già arrivato all’assessore. 


L’ASSESSORE


La Regione - come del resto ha ricordato lo stesso assessore - è in sintonia con il principio del decreto interministeriale che il numero di autonomie scolastiche vada diminuito, ma questo non significa - a suo avviso - ridurre l’offerta didattica sul territorio. E per sgombrare il campo da ogni dubbio ha ricordato pure che il Friuli Venezia Giulia investe, sulla scuola pubblica statale, circa 26 milioni di euro “frutto di un’autonomia e volontà decisionale, quando le risorse di inizio legislatura, nel 2018, ammontavano a circa 7 milioni”. Un paragone con quello che aveva lasciato la maggioranza di centrosinistra guidata da Debora Serracchiani. «Il principio demografico è il tema portante che governa il dimensionamento - ha spiegato Alessia Rosolen - un elemento di cui per molto tempo non si è tenuto conto. Ora stiamo cercando di apportare correttivi per dare risposte in termini di servizi, risorse e interventi specifici». 


GLI INDIRIZZI


Come dire che una rete scolastica rispondente alle esigenze dei territori deve tenere conto del calo demografico, dell’andamento anagrafico della popolazione studentesca e dello spopolamento registrato nella scuola primaria e nelle scuole secondarie di primo grado. Priorità, dunque, verrà data agli accorpamenti di autonomie di istituti comprensivi sui quali il calo demografico sta producendo un effetto più impattante, alle autonomie scolastiche sottodimensionate e situate in località confinanti, alle realtà con un numero dei plessi ridotto, agli istituti con una quantità di studenti vicino al minimo stabilito dalla normativa nazionale. Finché sarà possibile, invece, verranno garantite le autonomie scolastiche situate sui territori montani al fine della tutela della comunità.

Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 11:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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