Nuova bretella su via Pola, la promessa dell'assessore: gli alberi non si tagliano

Giovedì 11 Novembre 2021 di Alberto Comisso
Una delle ipotesi su come verrà la nuva bretella su via Pola
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«Il sovrappasso complanare alla linea ferroviaria, che verrà realizzato in futuro in via Pola, non comporterà il sacrificio di altri alberi».

La garanzia arriva dall’assessore Cristina Amirante, dopo che nei giorni scorsi in città si era diffusa la voce secondo cui, per far spazio alla bretella, sarebbe stato necessario tagliare numerose piante. «Niente di più sbagliato – puntualizza – dal momento che realizzare il sovrappasso lungo il rilevato ferroviario non comporterà alcun abbattimento. Per far posto alla bretella sarà necessario demolire in entrata gli immobili di proprietà del Dopolavoro ferroviario, mentre alla fine dell’opera viaria, semmai, potrebbe essere necessario tagliare un solo albero. Ma questo per ragioni di sicurezza e di visibilità. Stiamo parlando di una corsia stretta – afferma l’assessore – che avrà una larghezza di 3 metri e mezzo. Pertanto, lo anticipo già adesso, tutte le piante esistenti resteranno al loro posto».


LA TRATTATIVA
Prima di tutto, però, sarà necessario trattare con Rfi per l’acquisto degli immobili, ormai fatiscenti, del Dopolavoro ferroviario. Prima della pandemia, Amirante era stata direttamente a Trieste a parlare con i responsabili. «Poi, però, le trattative si sono arenate ma, quanto prima, mi auguro che possano riprendere. Abbiamo tutto l’interesse - ammette l’assessore - affinché quell’immobile venga acquistato dal Comune per poi essere demolito. Negli spazi che si andranno a liberare, in via Pola vogliamo realizzare un sovrappasso (complanare alla linea ferroviaria) per essere utilizzato da chi deve raggiungere la zona dell’hotel Santin/Fiera. Avrebbe una lunghezza di circa 100 metri e terminerebbe poco prima del parcheggio Marcolin».


LA BRETELLA
Una soluzione, quella di realizzare la bretella, che andrebbe ad alleggerire il peso del traffico su via Pola che, a quel punto, diventerebbe a doppio senso di circolazione. I tempi, però, non saranno brevissimi. A proposito di viabilità e di strategie per renderla maggiormente fluida, la nuova Gronda Nord di Pordenone, dopo anni di promesse e disegni rimasti nei cassetti, è diventata un progetto. Il viaggio inizierà idealmente a Fontanafredda, nei pressi della bretella autostradale. Da quel punto la Gronda punterà verso nord, incrociando la frazione di Ceolini. Puntando in direzione della cava di Porcia, si andrà a intercettare la viabilità di Sant’Antonio, per poi sfociare non lontano dalla Cimolai, nella zona industriale di Roveredo in Piano. La strada farà una svolta e si dirigerà a quel punto verso via Brentella, dove sarà necessario intervenire pesantemente per rendere rettilinea e larga un’arteria che oggi non è così semplice da percorrere. 
GRONDA NORD
Passata la Brentella, la Gronda Nord sarà di fatto via Consorziale (a Pordenone), anch’essa abbondantemente da riqualificare. Eccoci quindi all’incrocio del Paradiso, dove la strada tornerà a puntare verso settentrione sfruttando la regionale 251 passando tra la Comina e la Monti. Poi svolta a destra, ci si lascerà sempre sulla destra l’aerocampo e ci si dirigerà verso Villa d’Arco. A quel punto resta l’ultimo dubbio esistente: a Cordenons ci sono diversi tracciati sul campo (più a nord o più a sud), ma con un unico obiettivo: arrivare ai guadi che segnano il confine con Murlis (Zoppola) da sostituire con un ponte. Si sbucherà infine sulla Cimpello-Sequals. Quindi, la Gronda nord (in senso opposto) la si potrà prendere da Cimpello salendo verso la prima uscita, quella di Zoppola. I tempi sono maturi per trovare una soluzione ad un problema annoso: l’eccessiva mole di traffico che, ogni giorno, percorre la ss13. La soluzione è la realizzazione della Gronda Nord, un asse viario che andrà ad intercettare il traffico pesante proveniente in particolare dalla Pedemontana. 

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