Pierluigi Beghetto, chi era l'assessore ucciso con un falcetto dal vicino di casa a Lecco. «Avevano litigato»

La vittima in passato aveva aiutato l’aggressore e gli aveva trovato un lavoro

Lunedì 22 Aprile 2024 di Federica Zaniboni
Pierluigi Beghetto, chi era l'assessore ucciso con un falcetto dal vicino di casa a Lecco. «Avevano litigato»

In paese era conosciuto come «una persona squisita» che, tra l’amore per la politica e la passione per l’apicoltura, ha sempre «fatto tanto» per la comunità. Sono queste le parole con cui i cittadini di Esino Lario, piccolo Comune di 700 abitanti in provincia di Lecco, ricordano l’assessore Pierluigi Beghetto, 53 anni, ucciso brutalmente ieri mattina da un vicino di casa.

Un’aggressione agghiacciante e sconvolgente, scattata al culmine di una feroce lite che sembrerebbe legata a motivi di vicinato. Per l’omicidio è stato arrestato Luciano Biffi, un 62enne con difficoltà economiche, che gli avrebbe tagliato la gola con un falcetto da giardinaggio in via Verdi, a poche decine di metri dal centro del paese. I due si conoscevano da tempo e pare che in passato l’assessore avesse anche dato una mano al vicino, facendolo lavorare saltuariamente nella sua azienda agricola. «Era una persona dal cuore grande – ha detto il sindaco Pietro Pensa – e ha sempre dedicato tantissimo tempo a Esino e alla sua gente. È una tragedia grandissima».

LA LITE

La lite tra Beghetto e Biffi è esplosa domenica mattina intorno alle 9 nel cortiletto interno alla palazzina in cui abitavano. Secondo quanto emerso dai primi accertamenti, il 53enne sarebbe stato ferito diverse volte alla gola e anche colpito alla testa, forse con un mattone. Sarebbe stato lui stesso a chiamare i soccorsi subito dopo essersi reso conto della gravità della situazione, accorsi sul posto insieme ai carabinieri della Compagnia di Lecco. Alcuni testimoni, nel frattempo, avevano a loro volta allertato il 112. Per tentare di salvare la vita all’assessore, è stato attivato anche l’elisoccorso di Sondrio, atterrato sul posto per il trasporto in ospedale della vittima. Per Beghetto, però, non c’era già più niente da fare. Le ferite alla gola erano troppo profonde e all’arrivo dei medici era ormai senza vita. Sono poi intervenuti i militari del Nucleo investigativo e il pm di turno della Procura di Lecco Giulia Angeleri. A quanto ricostruito, tra i due vicini di casa vi sarebbero stati alcuni rancori, per questioni legate alle rispettive abitazioni, che si trascinavano da tempo. Nello specifico, sembra che la lite di ieri mattina fosse legata ad alcuni tubi appartenenti a uno dei due e che sconfinavano nel giardino dell’altro. Al momento non si esclude nemmeno che alla base di tutto vi siano stati screzi personali, mentre pare certo che l’attività politica di Beghetto non abbia nulla a che vedere con l’omicidio. Inquirenti e investigatori sono al lavoro per chiarire i contorni del terribile omicidio.

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IL COMUNE

L’arrestato, che lavorava come musicista di strada, viveva da solo nella palazzina di via Verdi, al piano di sotto a quello della madre. Per l’assessore, invece, il centro montano era una seconda casa, dove si recava con frequenza settimanale. Non soltanto per il ruolo di assessore: a Esino Lario Beghetto aveva la sua azienda di apicoltura, “L’Ape montana”. Una passione che il politico era riuscito a trasformare in un lavoro e alla quale si dedicava regolarmente nel paesino del Lecchese. Originario di Milano ed elettricista di professione, l’uomo si era trasferito con la moglie e i due figli, di 17 e 20 anni, a Usmate con Velate, nella provincia di Monza e Brianza. È stato lì che il sindaco Pietro Pensa è accorso ieri mattina, subito dopo aver saputo la terribile notizia, per dare il suo supporto alla famiglia di Beghetto e accompagnarli personalmente a Esino Lario.

IL PROFILO

Eletto nel 2020 con una lista civica, il 53enne era entrato nella giunta del primo cittadino, riconfermato dopo un primo mandato nel 2015. «Beghetto era una grande persona, sempre disponibile per tutti», ha ricordato Pensa. «Ma non lo dico adesso perché è capitato questo: era proprio così, disponibile, buono, gentile, mite. Ha sempre lavorato per la comunità senza badare né al tempo né ai suoi impegni personali. Ha dedicato la sua vita al paese, facendo tante attività di volontariato. Aiutava anche la stazione sciistica locale». Proprio sabato scorso, si era adoperato per dare una mano a smontare le attrezzature per la fine della stagione. Il Comune di Esino Lario ha dichiarato tre giorni di lutto cittadino, con le bandiere del municipio a mezz’asta e l’annullamento di tutte le manifestazioni dei prossimi giorni, comprese quelle per il 25 aprile e il primo maggio. La piccola comunità della località montana, nota soprattutto come centro di villeggiatura estiva e invernale, è sotto choc per quanto accaduto. «In un paese – ha osservato una cittadina – queste cose non dovrebbero mai succedere».

Ultimo aggiornamento: 14:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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