Cinquantaquattro scuole friulane “sfidano” l’intelligenza artificiale con un progetto pilota che in Italia non ha eguali. Obiettivo, fare di ChatGpt e di altri “assistenti cognitivi” non dei nemici da combattere con divieti, peraltro facilmente aggirabili (per evitare, per esempio, che i ragazzi si facciano fare i compiti dall’intelligenza artificiale o superino i test con l’aiutino virtuale), ma degli alleati per migliorare il lavoro di presidi, insegnanti e impiegati oltre che per dare a ragazzi e ragazze uno strumento in più per il loro futuro.
LINEE GUIDA
A promuovere il progetto “Costruire il futuro” è il Liceo classico Stellini di Udine, guidato dal preside Luca Gervasutti, capofila di una rete di 54 istituti del Friuli Venezia Giulia, dalle elementari alle superiori, che saranno coinvolti in una serie di attività dal 2 ottobre al maggio 2024. Meta finale, la redazione delle linee guida destinate alle scuole, per suggerire i modi in cui integrare l’intelligenza artificiale generativa «nella pratica educativa e nell’ambito organizzativo-amministrativo» con l’obiettivo di introdurre dei miglioramenti. «Le linee guida saranno presentate a fine maggio in un convegno.
LE ATTIVITÀ
L’intelligenza artificiale, come dice Gervasutti, «è già parte integrante della nostra vita: riconoscimento vocale, facciale, testuale, sono solo alcuni esempi a cui siamo ormai abituati». L’avvento di ChatGpt ha dato un’accelerata. «L’alfabetizzazione sull’intelligenza artificiale non è presente nei programmi scolastici, ma ChatGpt ha creato la necessità di affrontare questo tema con urgenza». Ma come? Gervasutti pensa per esempio alla possibilità di personalizzare l’apprendimento, a nuovi metodi di valutazione dei progressi scolastici, alla progettazione, somministrazione e valutazione di test ed esercitazioni, ma anche, per gli impiegati, all’automazione dello svolgimento di alcuni compiti amministrativi. L’intelligenza artificiale generativa, insomma, potrebbe essere utilizzata per creare tutor virtuali o sistemi di valutazione automatica per supportare i docenti, oppure, fra gli amministrativi, per “arruolare” degli assistenti virtuali che possano rispondere on line ai quesiti delle famiglie (allo Stellini, scuola pioniera, il Chatbot c’è da due settimane e ha avuto già più di mille interazioni). L’insegnante, però, non sarà mai sostituito da un algoritmo, assicura il preside. «L’intelligenza artificiale non sarà mai in grado di motivare e ispirare gli studenti, di individuare i loro punti di forza e debolezza e di fornire un supporto emotivo e sociale».
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