Cani usati come scusa per uscire durante il lockdown, ora riportati ai canili

Sabato 15 Gennaio 2022 di Alberto Comisso
Cani usati come scusa per uscire durante il lockdown, ora riportati ai canili
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PORDENONE - Cani restituiti esattamente come si fa con un capo di abbigliamento difettato. Spesso con scuse poco attendibili. Durante il lockdown c'era stata una vera e propria gara per adottarli. Ora che le restrizioni imposte sono soltanto un ricordo e avere un cane non costituisce più un pretesto per poter uscire da casa senza vedersi sanzionare dalle forze dell'ordine. E così per il 30 per cento dei quattro zampe prelevati dai vari canili della Destra Tagliamento, ma anche fatti arrivare dal Sud Italia, è già ora di trovare un nuovo padrone.

Il ritorno alla vita di sempre ha fatto venire meno la voglia di continuare a prendersi cura di quel cane che, nel pieno della prima emergenza sanitaria da Coronavirus, era diventato una sorta di oggetto del desiderio. Un qualcosa di irrinunciabile e, proprio per questo, le adozioni avevano fatto registrare numeri sorprendenti. Di gran lunga superiori rispetto a qualsiasi altra annata.


IL PRETESTO

«Purtroppo rivela Alessandra Marchi, avvocato e referente regionale di Leidaa quello era un pretesto per uscire da casa. Se ci ricordiamo, durante il lockdown gli spostamenti erano consentiti solo per motivi strettamente necessari e portare più volte il proprio cane all'aria aperta, per i bisogni fisiologici, lo era. Nessuno avrebbe potuto obiettare. Peccato che, venute meno le limitazioni di uscita, il 30 per cento di quegli animali sia stato già ricusato. Spesso con delle scuse vere e proprie: è ingestibile, ha tentato di mordere i padroni, i figli sono allergici al suo pelo. Se ne sentono di tutti i colori. Quando un animale sente di non essere più desiderato, è comprensibile che cambi atteggiamento nei confronti di chi, soltanto all'apparenza, si era offerto di accoglierlo amorevolmente a casa. La colpa però non è sua: è di chi l'ha adottato, pensando di avere un giocattolo, un peluche».


I VOLONTARI

C'è però anche il rovescio della medaglia. Leidaa, la Lega italiana per la difesa di animali e ambiente, ha schierato su tutto il territorio dei volontari, veri e propri angeli, che aiutano le persone nell'accudimento degli animali. «In questo modo sostiene Marchi si evita il ricovero in canile, ancorché temporaneo, non solo per non far soffrire agli animali la lontananza da casa, ma per non privare le persone, già provate dal virus, di affetti così importanti ed essenziali nell'affrontare questi difficili momenti di emergenza e solitudine». Nel complesso sul territorio nazionale sono stati migliaia gli animali portati regolarmente a passeggio per un periodo medio di due settimane (la durata della quarantena), in alcuni casi per due o tre volte al giorno. In tutto sono state effettuate decine di migliaia di passeggiate singole, della durata di 20-30 minuti, e decine di migliaia di ore di volontariato a supporto delle famiglie con animali in difficoltà fornendo anche del cibo.


LE QUARANTENE

Inoltre sono stati centinaia gli animali presi in carico dall'associazione durante i ricoveri dei proprietari: molti sono tornati dalle loro famiglie, altri hanno trovato una nuova casa e alcuni sono ancora in carico a Leidaa. «Lo stesso trend evidenzia Marchi lo osserviamo sia a livello regionale che provinciale. Anche se rispetto alle scorse ondate, per merito della maggior conoscenza del virus e dell'allentamento delle restrizioni i numeri sono inferiori, sono ancora moltissime le famiglie che si trovano a fare i conti con il Covid. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone positive in isolamento domiciliare: a volte famiglie intere, che non sanno a chi affidare il proprio cane per farlo uscire per le quotidiane passeggiate o per portarlo dal veterinario».


PAZIENTI IN OSPEDALE

Il problema diventa ancora più grave se le persone vengono ricoverate. «Gli animali restano improvvisamente soli - spiega Marchi - ed è drammatico quando i pazienti perdono la battaglia con la malattia. Inoltre le previsioni sull'aumento di contagi, dovuto alla variante Omicron, rendono il quadro ancor più preoccupante. Aiutando le famiglie in quarantena, ho avuto e ho tuttora il privilegio di conoscere tanti cani, le loro storie ed abitudini, caratteri e caratteristiche che li rendono tutti speciali e adorabili. Ognuno di loro lascia in me un ricordo indelebile, una ricchezza nel cuore che mi fa vedere qualcosa di buono in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo».
 

Ultimo aggiornamento: 19:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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