Bonus affitti, 20 extracomunitari contro il Comune: «Il bando discrimina gli stranieri»

Martedì 14 Settembre 2021 di Redazione
Edilizia popolare
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PORDENONE - Venti cittadini tutti provenienti da Paesi extra-Ue contro il Comune di Pordenone e la Regione Friuli Venezia Giulia.

Il motivo del contendere è un bando - regionale - che concede agevolazioni sugli affitti a patto di essere in possesso di una serie di requisiti. Tra questi, anche un punto già contestato anche a livello nazionale (erano i tempi del governo Conte due) che prevede per l’accesso ai contributi l’assenza di altre proprietà immobiliari al di fuori dell’Unione europea. Ed è proprio su questa strettoia della norma che insiste il ricorso presentato dai 20 cittadini stranieri al Tribunale di Pordenone. Tutti loro, infatti, sono stati esclusi dai benefici sugli affitti e ora si scagliano contro Comune e Regione. 


I FATTI


Il regolamento contestato è quello emanato dalla regione nell’aprile del 2020. Al Comune invece si contesta il bando emesso successivamente e condotto con le medesime modalità. Tra i criteri, secondo i ricorrenti, ci sarebbe una netta discriminazione. Ai cittadini comunitari per accedere ai contributi sugli affitti verrebbe richiesta una semplice autocertificazione che indichi l’assenza di altre proprietà immobiliari; ai cittadini extracomunitari, invece, il bando e il regolamento chiedevano un documento ufficiale dell’ambasciata o del consolato del Paese d’origine del “candidato”. 


L’AZIONE


Per questi motivi, i venti cittadini stranieri che sono stati esclusi dal bonus pordenonese hanno presentato ricorso, chiedendo contestualmente di annullare e di emanare nuovamente il bando senza la clausola definita come discriminatoria ma anche di inserire i ricorrenti tra gli aventi diritto alla prestazione» e soprattutto di pagare agli stessi la somma che questi avrebbero percepito ove inseriti sin dall’inizio tra gli aventi diritto». Nel dettaglio, si tratterebbe di somme non inferiori ai duemila euro a persona. 


LA REAZIONE


Il Comune di Pordenone ha discusso il caso in giunta e ha scelto di resistere e di costituirsi, affidando il caso agli avvocati dell’Ente Fulvia Bressan e Francesca Mussio. Anche la Regione seguirà lo stesso iter per quanto riguarda il regolamento di partenza.

Ultimo aggiornamento: 17:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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