PORDENONE - Venti cittadini tutti provenienti da Paesi extra-Ue contro il Comune di Pordenone e la Regione Friuli Venezia Giulia.
I FATTI
Il regolamento contestato è quello emanato dalla regione nell’aprile del 2020. Al Comune invece si contesta il bando emesso successivamente e condotto con le medesime modalità. Tra i criteri, secondo i ricorrenti, ci sarebbe una netta discriminazione. Ai cittadini comunitari per accedere ai contributi sugli affitti verrebbe richiesta una semplice autocertificazione che indichi l’assenza di altre proprietà immobiliari; ai cittadini extracomunitari, invece, il bando e il regolamento chiedevano un documento ufficiale dell’ambasciata o del consolato del Paese d’origine del “candidato”.
L’AZIONE
Per questi motivi, i venti cittadini stranieri che sono stati esclusi dal bonus pordenonese hanno presentato ricorso, chiedendo contestualmente di annullare e di emanare nuovamente il bando senza la clausola definita come discriminatoria ma anche di inserire i ricorrenti tra gli aventi diritto alla prestazione» e soprattutto di pagare agli stessi la somma che questi avrebbero percepito ove inseriti sin dall’inizio tra gli aventi diritto». Nel dettaglio, si tratterebbe di somme non inferiori ai duemila euro a persona.
LA REAZIONE
Il Comune di Pordenone ha discusso il caso in giunta e ha scelto di resistere e di costituirsi, affidando il caso agli avvocati dell’Ente Fulvia Bressan e Francesca Mussio. Anche la Regione seguirà lo stesso iter per quanto riguarda il regolamento di partenza.