BAGNAROLA DI SESTO AL REGHENA - Che la storia facesse acqua i Carabinieri lo avevano capito sin dall'inizio.
I FATTI
Nessun uomo misterioso, nessun extracomunitario e nessun maniaco dello spray al peperoncino; a Bagnarola di Sesto al Reghena tutti possono dormire sogni tranquilli, non c'è quel pericolo. Già, perchè a spruzzare lo spray negli occhi del ragazzino è stato un amico. I due, infatti, giocavano che le bombolette ed evidentemente una spruzzata è finta nel volto del ragazzo. Visto che il dolore era forte e soprattutto faceva fatica a vedere a causa delle lacrime, il ragazzo aveva capito che sarebbe stato necessario andare a farsi vedere da un medico. A quel punto con il suo amico, entrambi impauriti di sentirsele per bene dalle famiglie e di finire in punizione, si sono inventati la bugia dell'uomo misterioso.
IL RACCONTO
Nel tardo pomeriggio di domenica, quando era tornato a casa dopo una uscita in centro a Bagnarola di Sesto al Reghena con gli occhi gonfi e doloranti, aveva raccontato ai genitori quella storia inventata dell'uomo che si era avvicinato e che senza alcun motivo gli aveva spruzzato lo spray addosso. La mamma, impaurita anche del fatto che potesse capitare la stessa cosa anche ad altri, aveva messo una sorta di allert su Facebook ed era anche andata con il figlio a denunciare l'accaduto ai carabinieri. Facile immaginare che una storia simile, in una frazione non certo grande come Bagnarola aveva generato timore.
LA VERITÀ
Cosa sia successo i questi tre giorni non è possibile saperlo nel dettaglio, ma è comunque immaginabile. Il ragazzino deve aver avuto il tempo di pensare a quello che aveva detto ai Carabinieri e probabilmente aveva iniziato a preoccuparsi per le conseguenze se la verità fosse venuta a galla. Probabilmente avrà parlato anche con l'amico con il quale aveva condiviso il segreto e la bugia. Fatto sta che mercoledì , evidentemente impanicato, ha raccontato ai genitori la verità. Quello spray lo aveva spruzzato in volto per sbaglio il suo amico con il quale stava giocando. I genitori non si sono persi d'animo e hanno fatto la cosa più giusta. Devono aver chiamato i genitori dell'altro ragazzo, spiegato cosa era successo e insieme ieri sono andati dai carabinieri a raccontare la verità.
I SOSPETTI
C'è subito da dire che gli stessi carabinieri al momento della denuncia avevano intuito che qualche cosa non andava in quella ricostruzione e probabilmente tra qualche giorno ci sarebbero arrivati da soli. La verità raccontata dai due ragazzi a questo punto ha chiuso la vicenda e rasserenato gli animi di tutti nella frazione. Cosa succederà adesso ai due amici? Entrambi sono minorenni, uno ha 14 anni, l'altro 13. Non sono punibili. Saranno i genitori a "metterli in castigo".