Patrigno accusato di abusi sessuali colpisce a testate il medico che lo ha segnalato

Venerdì 5 Febbraio 2021
L'ingresso del tribunale di Pordenone
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PORDENONE - Dopo aver segnalato un patrigno per sospetti abusi sessuali nei confronti di una ragazzina con problemi psichici, una neurochirurga infantile era stata aggredita nel corridoio dell’ospedale di Pordenone. «Mi ha preso per i polsi, spinta contro il muro e mi ha dato una testata», ha denunciato nell’ottobre 2017, confermando la versione anche al processo. In seguito all’aggressione ha infatti denunciato il patrigno per lesioni gravi all’articolazione mandibolare. Lui nega di averla colpita. Anzi, l’aveva a sua volta denunciata nel corso delle indagini che lo riguardavano. Sosteneva che, nell’impedirgli di entrare nella stanza in cui erano in corso delle audizioni protette, lei l’avrebbe spostato di peso graffiandogli il collo e rompendogli gli occhiali. Quella denuncia è stata archiviata. Il processo per la presunta violenza sessuale si è concluso con una sentenza di assoluzione per carenza di prove. Resta in piedi il procedimento per lesioni che, a istruttoria ormai conclusa, si avvarrà di una perizia medico legale per fare chiarezza sulla vicenda.
LA CONSULENZA
Ieri il giudice Eugenio Pergola ha accolto la richiesta di perizia avanzata dall’avvocato difensore Esmeralda Di Risio. È stato nominato il medico legale Giovanni Del Ben, che dovrà stabilire l’entità delle lesioni patite dal medico e l’eventuale aggravamento dovuto a un precedente infortunio. La difesa ha nominato come proprio consulente Barbara Polo Grillo, mentre la Procura si è riservata. In seguito all’aggressione, la neuropsichiatra infantile si era fatta visitare in pronto soccorso, dove i colleghi l’avevano dimessa con una prognosi di 7 giorni. In seguito alla testata - ha lamentato la parte offesa, tutelata dall’avvocato Luca Spinazzè - ha subito due interventi chirurgici, da cui è derivata una malattia di 105 giorni.
I DUBBI
«Il contatto tra i due c’è stato, ma in quali termini?», è invece l’interrogativo posto dalla difesa, che ha sottolineato la mancanza di testimoni e una serie di versioni contradditorie emerse nel corso del dibattimento.

Si tornerà in aula il 13 maggio per discutere la perizia del medico legale.

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