Schiavonia, furti e atti vandalici nel parcheggio dell'ospedale. «A un collega portate via le 4 gomme dell'auto»

I dipendenti hanno paura anche di eventuali aggressioni e chiedono una sorveglianza maggiore

Domenica 19 Marzo 2023 di Giovanni Brunoro
Schiavonia, furti e atti vandalici nel parcheggio dell'ospedale

MONSELICE (PADOVA) - Vetri rotti, marmitte rimosse, auto vandalizzate. Succede questo al parcheggio dipendenti dell'ospedale di Schiavonia, l'unico presidio medico rimasto nella Bassa. «Una situazione che si trascina da tempo - riferiscono i lavoratori - ora però abbiamo paura e chiediamo più sorveglianza». Il luogo dove si sono verificati questi episodi è lo spazio retrostante l'ospedale, adibito a parcheggio dei dipendenti dell'Ulss 6. L'accesso però non è esclusivo e anche i pazienti della radioterapia, o altri utenti, possono entrare. A parlare sono tre professionisti in forze al Madre Teresa, in primis una lavoratrice del laboratorio di analisi: «L'ultimo episodio è avvenuto venerdì. Ad un addetto alle pulizie è stato sfondato il lunotto posteriore dell'auto ma nulla è stato rubato. Un gesto incomprensibile, che ricalca quanto mi è accaduto l'anno scorso. La mia utilitaria è stata presa di mira e ignoti hanno rotto un vetro. Fortunatamente avevo solo un libro sul sedile posteriore. Ho sporto denuncia ai carabinieri».

La paura: «Vogliamo sorveglianza»

La donna è preoccupata da quanto sta accadendo e lancia un grido d'allarme: «Ho paura, al di là dei danni materiali che possiamo subire. Nel mio caso non c'era volontà di rubare, ma sembrava quasi un atto di ripicca. Penso a chi finisce il turno alle 21-22 e a volte anche io temo di essere aggredita». Solo qualche giorno fa, un altro dipendente si è trovato senza marmitta: qualcuno era passato e gliel'aveva segata con degli attrezzi. Se n'è accorto salendo in auto e mettendola in moto: un rumore fortissimo e la sensazione che qualcosa non andava nello scarico. Un infermiere del pronto soccorso racconta che «ad un collega hanno portato via tutte le quattro gomme, lasciando l'auto sui mattoni. A me è andata meglio. Qualche tempo fa mi sono trovato la macchina con tutte le porte aperte, baule compreso. E guardando in giro, vedevo altri nella mia stessa situazione». Anche in questo caso, nulla era stato rubato, a parte i tappetini: «Sono stupito, perché la mia macchina ha l'antifurto. Immagino che abbia suonato un bel po' fino a quando non ho smontato dal turno». Tutti i testimoni sono concordi nell'affermare che le condizioni minime di sicurezza non sarebbero garantite. «L'unica certezza è che non ci sono telecamere e non c'è una vera sorveglianza, se non di notte e all'interno dell'ospedale - spiega un altro infermiere del pronto soccorso - anche io sono stato vittima di un atto vandalico. Mi hanno rotto un faro posteriore e rigato la fiancata con un grosso cacciavite». L'Ulss riferisce che le telecamere ci sono, ma sono attualmente in manutenzione. Su quest'ultimo punto, il sindaco di Monselice Giorgia Bedin tende una mano all'azienda sanitaria: «Se l'Ulss vuole, possiamo collegare le loro telecamere alle nostre. È sufficiente verificare che siano compatibili con il nostro impianto». 

Ultimo aggiornamento: 17:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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